NELLA SEMPLICITÀ

di Valentina Chittano

Come riprendersi da una forte delusione? In che modo fare i conti con i limiti del proprio modo di essere ed agire? Posso vincere lo sconforto nell’affrontare una malattia? Di quanto tempo ho bisogno per accettare un lutto? Le difficoltà costellano la nostra esistenza attanagliandoci nella morsa dei problemi, a tal punto che riusciamo ad accorgerci solo di ciò che ci complica la quotidianità, lasciando poco spazio alle piccole cose, quelle che sembrano scontate, quell’ovvio “che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità”, come ci ricorda il filosofo libanese Khalil Gibran. Allora ho sgomitato, non senza fatica, tra le crisi fisiologiche di chi sta facendo i conti con uno di quei mali che “mai avrei pensato toccasse a me”; tra gli infiniti giorni di ospedale di chi si ritrova in testa una ferita che racconta tanta paura, ancora non del tutto cancellata; tra i cedimenti di umore di chi per anni ha portato sulle sue spalle pesi enormi a denti stretti ed ora si lascia svuotare dall’ansia; tra le incomprensioni dettate da sensazioni e visioni diverse, tra i rimproveri spesso davvero troppo taglienti; tra paletti che, soprattutto in certi campi, perdono oggi la loro stabilità.

Ho sgomitato ed ho voluto superare la coltre del dispiacere per cercare la semplicità. Mi sono ritrovata ad essere inondata da un sorriso. Genuino, accecante nella sua sincerità, specchio senza aloni di una gioia reale. Me lo ha donato una persona che conosco poco, e che di me forse sa ancora meno, ma che con la semplicità del suo sorriso mi ha detto così tante cose da far sparire il benché minimo dubbio sull’affetto che ci lega.

È come se fino ad ora del potere di certi gesti io avessi colto solo l’eco, lasciata nell’aria da favole altrui. Ma se penso a quel sorriso e sorrido io stessa, la fantasia è realtà. Così un abbraccio non forzato, scambiato con evidente desiderio del cuore di dirsi “sei importante per me”, o un messaggio inaspettato che a mezzanotte inoltrata ti augura sogni d’oro, ti danno una dose di benessere senza prezzo.

Non dimentichi i problemi, non puoi, ma ti rendi conto che “la verità profonda, per fare qualunque cosa, sta nella semplicità” e tra un ostacolo e l’altro, tra una fermata ed una salita, puoi fare sosta e ricaricarti. Non diventi superficiale (d’altra parte hai sempre affrontato il lato più serio e complesso della vita, non molli certo ora) ma sei disposto a scoprire il bello di ciò che forse un tempo snobbavi.

Grazie a chi, anche inconsapevolmente, mi ha fatto questo dono.

9 settembre 2010