RACCONTI D’ESTATE

CHE DIO CE LA MANDI BUONA”

Cresciuti tra Oratorio e ferrovia, tra tanta erba e poche case. Erano i tempi delle “sigarette sfuse”, “con o senza filtro”. Anni di studio e di calzoni, di lotte e di passioni, di esami e riflessioni. Portavamo camicie a fiori e quell’ ITALIA-GERMANIA, 4-3 ci fece camminare a lungo, un pelo sopra l’aria.
Era il tempo dell’austerità, delle targhe alterne. Cantavamo le canzono di CELENTANO, MINA, DE GREGORI, BATTISTI, MORANDI e tanti altri. Scrissero in quegli anni le canzoni più belle, canzoni senza tempo. Ma perché non ne fanno più di così belle ? Era il tempo del mitico “CAROSELLO”, e di “AVA COME LAVA”, dell’indimenticabile pizzeria “LA CAPANNA”, dei Jeans FIORUCCI, di WOODSTOCK.
Erano i tempi di BANDIERA GIALLA e della guerra nel VIETNAM. Con una fatica del diavolo, riuscì anche a diplomarmi RAGIONIERE, allora andava di moda. Fu una grande soddisfazione per i miei e soprattutto per me: non potevo più essere rimandato a settembre e passarmi le vacanze a studiare. Mi illusi di non dover sostenere più esami , ma ben presto mi accorsi che: GLI ESAMI NON FINISCONO MAI.
Che la vita come la scuola, ti boccia, ti rimanda o ti promuove. Oggi posso affermare d’averne superato tanti. Anche difficili. Per domani: CHE DIO CE LA MANDI BUONA.
Da quei giorni son passati un bel po’ di anni, però....ho un giubbotto in Jeans come lo avevo allora, ho una LAMBRETTA nuova che mi sa tanto di anni ’70 . In giro è pieno di ‘500 , VESPE ’50, tante MINI COOPER che ricordano quelle dei miei tempi e delle mie prime cambiali. LEVI’S e LACOSTE sono sempre di moda.
Insomma, ho materiale sufficiente per illudermi di vivere ancora quegli anni. MA NON HO PIU’ GLI STESSI ANNI.

PIERO D’ERRICO


Caro Piero,
di quegli anni hai conservato la capacità di interrogarti e di sognare. Non è un'illusione. E' la realtà. Siamo quelli che fummo ed ogni giorno costruiamo quelli che saremo. (d.v.)