Galatina, 10.9.2010

Egregio Ing. De Ronzi,
la ringrazio per il suo solerte '”approfondimento”, conseguente ad un mio commento sulla sua precedente e altrettanto solerte presa di posizione contro il comunicato del PD contro l'installazione di un'antenna di telefonia mobile in Via della Consolata a Galatina, dove la mia famiglia risiede.

Mi permetto tuttavia di risponderle punto per punto.
Non essendo io un tecnico nella materia potrei certamente permettermi di essere ignorante sulle questioni di cui andiamo a discutere. Ma non sono uno sprovveduto, sono un padre di famiglia che, preoccupato per le conseguenze che a breve o a lungo termine potrebbero esserci sui miei bambini e supportato, guardi un po', dalla tecnologia e più precisamente da Internet, mi sono documentato sulla materia, con risultati che purtroppo non mi danno alcun motivo per ridere (e le assicuro che anche il resto del mondo si guarda bene dal ridere su questo argomento).
Elementari leggi della fisica mi supportano nell'affermare che l'antenna di cui discutiamo andrebbe a sparare radiazioni sulla faccia della mia famiglia e di tutti gli abitanti di via della Consolata ed adiacenti: con una banale dimostrazione di tipo geometrico si prova infatti che l'intensità di una radiazione varia in modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza (ad es. dimezzando la distanza l'intensità si quadruplica) e quindi, nella fattispecie, la distanza degli abitanti dall'antenna irradiante è un parametro da tenere in grande considerazione.
Riguardo al numero di antenne necessarie a garantire la copertura del territorio urbano posso anche essere d'accordo con lei. Peccato però che tale numero debba essere moltiplicato per il numero degli operatori di telefonia mobile dato che, anche se la tecnologia disponibile consentirebbe loro di condividere gli impianti irradianti (cioè avere un'unica antenna per i 4 operatori oggi attivi), questi continuano ad installare ognuno le proprie antenne, spesso ammucchiandole nelle zone più favorevoli (a non molta distanza da via della Consolata ce ne sono già 3 attive) e sommando quindi le rispettive potenze irradiate.
Quindi siamo entrambi d'accordo nell'affermare che è meglio mantenersi ai massimi livelli di sicurezza rispetto ai limiti fissati dalla normativa vigente, che comunque, è bene ricordare, sono limiti massimi da cui la stessa normativa suggerisce di mantenersi ben lontani (per difetto, ovviamente) nel momento in cui va a stabilire che il criterio deve essere comunque quello di "minimizzare l'esposizione della popolazione". Non capisco allora cosa c'entrino i suoi riferimenti ad un "paese democratico" di cui entrambi, pare, siamo cittadini se poi le da' fastidio che qualcuno apra un contraddittorio su una questione di salute pubblica.

A chi ci legge gioverà sapere che l'antenna che si sta per installare in via della Consolata qualche mese fa stava per essere installata in largo dei Due Trappeti, ad una distanza di circa 165 metri in linea d'aria dal sito attuale e che anche in quell'occasione ci fu la costituzione di un comitato di residenti che si oppose alla sua installazione e che in conseguenza di ciò l'allora commissario dott. Capuano ne bloccò l'installazione in quel sito.
Su quali basi si è bloccata allora l'installazione? Dalle dichiarazioni del dott. Capuano alla stampa sembrerebbe che le motivazioni siano le stesse ora addotte da noi. Perché allora furono sufficienti ed adesso sono da ignoranti?
E ancora è bene precisare che il piano antenne del Comune ora in vigore era stato commissionato dalla precedente Amministrazione Comunale del sindaco Antonica e che il regolamento varato contestualmente prevede che lo stesso piano debba essere opportunamente divulgato via Internet oltre che essere esposto alla Cittadinanza galatinese tutta per raccoglierne il parere e le proposte di modifica. Peccato che tutta la parte di pubblicazione sia stata completamente disattesa, probabilmente perché nel frattempo la giunta Antonica è caduta.
Quindi non abbiamo alcuna "presunzione di spostare a nostro piacimento" l'antenna perché non ci garba! Quanta foga, ing. De Ronzi, nei nostri confronti, foga che non mi risulta abbia avuto nei confronti dei precedenti ricorrenti. Forse nel "paese democratico" in cui lei si sente garantito ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B? O forse in quell'occasione lei sapeva già che l'antenna sarebbe stata spostata solo di pochi metri, prendendo di fatto in giro tutti i ricorrenti del precedente Comitato?
La nostra non è ignoranza, ing. De Ronzi, né tantomeno sterile polemica "politica", ma sincera preoccupazione per i nostri figli basata su una montagna di dubbi. Dubbi che ci vengono dalla comunità scientifica, ampiamente divisa circa gli effetti sulla salute umana delle emissioni elettromagnetiche. Vada a guardare la documentazione raccolta dal precedente comitato: vi troverà precisi riferimenti a studi scientifici recenti che, nella migliore delle ipotesi e per mancanza di elementi a garanzia della non nocività delle radiazioni elettromagnetiche raccomandano la massima prudenza. Alcuni studi mettono in evidenza come anche emissioni di intensità ben inferiore ai limiti di legge siano emerse influenze delle radiazioni sugli organismi viventi, soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, degli occhi, del sangue, con sintomi che vanno dal mal di testa all'inappetenza, all'insonnia, all'irritabilità. Uno studio francese del 2002 si spinge addirittura a raccomandare una distanza delle antenne di telefonia mobile dalla popolazione non inferiore a 300 metri. E ancora non sappiamo nulla sugli effetti che si possano determinare a lungo termine perché purtroppo in questo tipo di sperimentazioni non è possibile accelerare il decorso. Cerchi di colmare la sua di ignoranza (in materia scientifica, ovviamente) facendo per esempio qualche ricerca su PubMed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/).
La storia ci insegna che la prudenza è d'obbligo. Se ai primi sospetti sull'amianto negli anni '50/'60 fosse seguita immediatamente la stessa prudenza che ora il mondo scientifico invoca per le radiazioni elettromagnetiche, avremmo avuto qualche centinaio di migliaia di morti in meno.

Inoltre, non mi sembra corretto esprimere giudizi circa la nobiltà delle mie intenzioni estrapolando poche parole da una mia frase del mio precedente commento. Questo è uno sporco trucco da opinionista televisivo polemico di basso livello. In quell'occasione le avevo semplicemente raccomandato, con un pizzico di provocazione, di farsi installare l'antenna nel suo giardino, visto che era tanto sicuro circa la sua non nocività (sempre che ovviamente casa sua non sia vicina alla mia, altrimenti che sto protestando a fare?).
Avevo invece proposto, molto più seriamente, che il Comune di Galatina rivedesse il piano antenne magari estendendolo anche a quelle già installate, per portarle TUTTE fuori dal centro abitato (come, mi è stato segnalato, si sta già facendo in altri Comuni) per la tutela della salute di TUTTI e non solo di quella della mia famiglia.
Della politica, nel senso spregiativo e purtroppo corrente del termine, non importa un fico secco neanche a me, né ho alcun legame con il PD o con altre correnti politiche. Mi inquieta però sapere che proprio lei che è stato assessore di questo Comune metta la salute delle casse comunali davanti a quella dei suoi concittadini... siamo sempre nello stesso "paese democratico" che garantisce i suoi cittadini, Ingegnere?

Le anticipo che non ho alcuna intenzione di continuare questa polemica con lei, ing. De Ronzi. Cercherò di impegnare tutte le mie forze residue ed il mio pochissimo (anzi inesistente) tempo libero per impedire che quella maledetta antenna sia installata sulla faccia della mia famiglia e di tutte le altre famiglie del mio quartiere, seguendo insieme agli altri cofirmatari tutte le vie lecite ed eventualmente legali per perseguire questo obiettivo.
Per concludere le rispedisco indietro il suo cortese invito: si prenda sottobraccio tutte le sue care antenne e se ne vada lei nel Sahara, in Groenlandia o in Amazzonia: qui siamo tutti impegnati a rendere sostenibile il progresso tecnologico sotto tutti i punti di vista e non a ripudiarlo.

Cordiali saluti,
Antonio Marra