----- Original Message -----
From: <sandropanico@>
To: "dinovalente" <dinovalente@galatina.it>
Sent: Wednesday, September 02, 2009 10:10 PM
Subject: Intervento

Caro Dino,
è da molto tempo che rifletto sull'opportunità di svolgere alcune riflessioni in merito all'attuale situazione politica ed alle vicende che alla stessa hanno condotto. Remore dovute in parte alla mia distanza da Galatina che mi ha costretto a conoscere delle vicissitudini galatinesi solo attraverso i comunicati stampa via via susseguitisi nel tempo.

Tuttavia ho deciso di rompere gli indugi per offrire alcune mie riflessioni in merito alla sfiducia al Sindaco Antonica ed agli scenari futuri che si aprono, anche considerando la particolare importanza che gli stessi avranno per la nostra città.

Quanto alla sfiducia sottoscritta dagli undici consiglieri comunali, ciò che mi ha particolarmente colpito è stata l'assenza di dichiarazioni che chiarissero le reali ragioni politiche alla base di tale scelta, circostanza questa ben documentata nel Tuo video che sulla base di insussistenti ragioni giuridiche si vorrebbe oscurare.
Le uniche dichiarazioni rilasciate hanno fatto esclusivamente perno sulla necessità di porre termine a questa esperienza amministrativa e di ridare la parola agli elettori.
Si tratta di un fine assolutamente lecito ma, in genere, scelte di tale portata dovrebbero essere supportate da ragioni sostanziali che dovrebbero essere esposte in maniera chiara ed esplicita; obbligo che forse avrebbe dovuto riguardare soprattutto chi nella passata amministrazione era parte della maggioranza.

Tuttavia niente di tutto ciò è accaduto e neppure dopo aver riletto le dichiarazioni rese nei precedenti mesi da diversi esponenti della maggioranza è facile comprendere le motivazioni che hanno portato ad un progressivo dissolvimento dell'ampia maggioranza consiliare di cui godeva il Sindaco.

Sicuramente avremo modo di ascoltare nei prossimi giorni le differenti versioni che proverranno dalle distinte posizioni e le polemiche che da esse deriveranno, ma un monito deve provenire dall'intera vicenda: l'eccessiva personalizzazione della politica, anche figlia dell'indebolimento dei partiti, rischia di ridurre il confronto ed il dibattito politico ad un confronto tra singoli soggetti portatori di interessi diversi e particolari, insuscettibili ad essere ricondotti nell'ambito di un più generale progetto che riguardi la città ed il suo interesse generale.
Tutti hanno dichiarato che il fine ultimo della loro azione altro non è stato che il bene della città. Tuttavia, la percezione dei più è stata notevolmente diversa e le azioni di numerosi esponenti politici sono sembrate, più che altro, dettate dalla necessità di trovare sempre nuovi equilibri in una sorta di grande Risiko politico.
Mi sembra che in ciò possa riassumersi la storia della passata amministrazione Antonica dalla quale è necessario trarre un insegnamento che non può essere ignorato nei prossimi mesi.

Ho letto diverse dichiarazioni di esponenti politici che dichiarano la necessità di compiere scelte fortemente innovative. Mi permetto di suggerire che la vera innovazione potrebbe consistere nel compiere azioni che agli occhi di più possono apparire come ovvie: stabilire un concreto programma che consenta di guidare la città e consentirLe di superare le Sue difficoltà che sembrano aumentare e non diminuire ed individuare delle persone che siano realmente determinate alla sua realizzazione, anche indipendentemente dalle tradizionali posizioni politiche.

Sembrano le parole di un qualsiasi comizio pronunciato in piazza ma, riflettendoci bene, se tali ovvietà fossero state trasformate in fatti concreti probabilmente ad oggi la situazione della nostra città sarebbe diversa.
Una sfida in vista delle prossime elezioni amministrative non potrà dunque che essere quella di individuare tutti quei soggetti che possano contribuire alla realizzazione di un reale piano di governo, che trovi il suo carattere rivoluzionario non solo nelle proposte ma anche e soprattutto nelle persone che si candidano alla sua realizzazione.
Una sola persona, per quanto capace di attrarre consenso, non è sufficiente da sola a governare una città complessa come Galatina ed ha necessità di avere al suo fianco soggetti capaci e lungimiranti, in altre parole di essere sostenuta da una classe dirigente.

Galatina ha necessità di ritrovarsi dinanzi ad un progetto complessivo che possa coinvolgere i singoli cittadini, gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti e ogni altra forza economica e culturale; un progetto che deve essere realizzato da persone che siano anzitutto capaci di porre rimedio alla generalizzata sfiducia nei confronti delle classi dirigenti cittadine.
Mi auguro che quanto sinora scritto possa costituire un piccolo contributo al futuro dibattito politico galatinese, nella considerazione che è proprio dalla realizzazione delle cose più ovvie e semplici che si deve partire per realizzare le costruzioni più complesse.

Un caro saluto
Alessandro Panico