BABEL 04


http://www.youtube.com/watch?v=0mqYL1Bf8cs

Jon Foreman – The Cure For Pain

“Come creatore di canzoni, ho la possibilità di prendere tutti questi frammenti spezzati di fallimento e caos ed intrecciarli in qualcosa pieno di bellezza e significato. Distruzione. Morte. Caduta. Se Dio è un songwriter, allora anche queste mie foglie cadute possono essere redente”.

Fall, Winter, Spring, Summer, sono i quattro Ep risalenti al 2008, the cure for pain è tratto da Fall, stagione che più si coniuga con la frase che ho riportato, e in cui Foreman paragona le sue canzoni a foglie cadute. Voce molto calda questa del californiano che timidamente emerge da un tessuto sonoro mai ridondante di chitarra, piano, archi e fiati sussurrati.



http://www.youtube.com/watch?v=1_FJWtOUls8

The Clientele - Never Anyone But You


Bonfires On The Heath è l’album del 2009 della band capitanata dal cantante e chitarrista Alasdair MacLean, giunti al sesto album e quest’anno usciti con il mini-lp Minotaur. Il loro è un pop sognante, in cui emerge un forte riverbero dei suoni, le melodie si strutturano su intrecci di chitarre acustiche ed elettriche e la voce passa naturalmente da toni rochi a falsetti leggeri; fonte di ispirazione per i loro testi è spesso la letteratura surrealista.
In attesa anche del nuovo progetto musicale di Alasdair denominato Amor de Dias, che si preannuncia molto interessante.



http://www.youtube.com/watch?v=XKEdv4B66eo&feature=related

The xx – Infinity


The xx hanno vinto il Barclaycard Mercury Prize per il 2009, premio che viene assegnato ogni anno al miglior disco uscito in Gran Bretagna e Irlanda. Il loro è un pop alternativo striato di shoegaze, molto essenziale e quasi scarnificato. Il trio londinese non disdegna, seppur in un’indolenza di estrema eleganza, delle atmosfere dance.



http://www.youtube.com/watch?v=AroQHhyJyNo

James Blackshaw - Fix


Il giovane londinese James Blacksaw è ormai a ragione ritenuto uno degli eredi di John Fahey. Molteplici sono i suoni che lo influenzano e lui stesso ha affermato “di recente, ho tratto ispirazione molto più da compositori europei, ma l’amore per la musica asiatica in generale - non solo indiana, ma anche la musica guzheng cinese, la musica di corte giapponese e coreana, i gamelan indonesiani etc. - avranno quasi certamente sempre una grande influenza sul mio approccio alla composizione”. The Glass Bead Game album del 2009, da cui è tratto Fix, non è più solo picking faheyano, ma ha al suo interno modalità compositive più complesse e alternanza della dodici corde con altri strumenti,e in maniera preponderante il pianoforte, come in questo brano.



http://www.youtube.com/watch?v=Lg5VAOG67So

Bonnie ‘Prince’ Billy - Strange Form Of Life


Will Oldham è nato a Lousville in Kentucky ed è quindi stato quasi naturale entrare in contatto con i classici del country e del blues. Le sue prime incisioni sono in stile lo-fi (bassa fedeltà) e sono spesso scarne e malinconiche. Dopo vari dischi sotto la denominazione di Palace Brothers, Palace Songs, Palace Music e Palace, con il moniker Bonnie ‘Prince’ Billy, pubblica tre splendidi album I See A Darkness, Ease Down The Road e Master And Everyone, ritenuti con The Letting Go del 2006 i suoi lavori più riusciti.

Partecipa anche ad American III : Solitary man di Johnny Cash, in cui duetta con l’autore nella cover della sua I see a darkness, e l’attenzione di un tale mostro sacro, ne sancisce la meritata grandezza.

Il brano in ascolto è parte dell’album The letting go, album registrato in Islanda e con alcuni musicisti del luogo, i contrappunti vocali di Dawn McCarthy ben si incastrano col cantato di Will e con i semplici ma perfetti arpeggi di chitarra. Ogni sua uscita è ormai sinonimo di capolavoro, e tali sono anche Beware del 2009 e The Wonder Show Of The World a nome B.P.B. & The Cairo Gang di quest’anno.



http://www.youtube.com/watch?v=9j32VMZDQL0

Balmorhea – Settler

I Balmorhea sono un’ensemble strumentale di stanza a Austin in Texas. Autori di quattro album, in cui retaggi post-classici si fondono ad un’acustica quasi cameristica e al folklore texano delle loro radici. In "All Is Wild, All Is Silent" sono presenti delle parti vocali, ma la maggior parte della loro opera rimane quasi esclusivamente strumentale, e loro stessi hanno dichiarato “ I testi sono una cosa molto spesso interessante, ma la loro assenza rimuove ogni limite alle finalità della musica, che in questo modo può essere modellata secondo i significati più diversi. Quest'ampiezza dello spettro delle possibili interpretazioni può in qualche modo essere ostacolata quando le parole imbrigliano l'immaginazione”. Constellations, uscito quest’anno, segna un ritorno a un approccio più minimale rispetto a brani per l’appunto quali Settler e l’album da cui è tratto.


http://www.youtube.com/watch?v=snmv5W9Wxxc&feature=player_embedded

Badly Drawn Boy - Too Many Miracles


Finalmente il ragazzo mal disegnato sembra approssimarsi a piccoli passi ai fasti del suo esordio, dopo alcune prove interlocutorie seppur di indubbio gusto. Damon Cough è un cantautore inglese che appunto con The Hour of Bewilderbeast vince il Mercury Music Prize nel 2000, le sue sono canzoni pop che catturano al primo ascolto per le loro melodie fresche e immediate. L’accompagnamento di chitarra e pianoforte apre assai spesso ad una orchestrazione se vogliamo più classica, è appunto il caso di questo brano che fa parte dell’album It’s What I’m Thinking Part 1: Photographing Snowflakes che vedrà la luce tra pochi giorni e che è il primo di una progettata trilogia in cui continueremo a vedere il ragazzo fotografare fiocchi di neve. Il video è già disponibile sul suo canale personale.


* Alcune delle note sono tratte dal sito degli amici di Ondarock.