31 luglio 2009 ore 14.16
SANDRA ANTONICA. NON POSSO PIU' TACERE
"Avevo scelto di tacere ma se parlano tutti devo anch'io esprimermi per tentare di fare un minimo di chiarezza"- Sandra Antonica,
raggiunta al telefono, scandisce le parole mentre sceglie con
accuratezza i termini con i quali manifestare tutto il suo disappunto. "Leo Stefanelli -aggiunge- cominci
con lo spiegare alla Città perché si è assentato
in Consiglio comunale quando, in discussione, non c'era la D7 ma si
trattava di procedere alla surroga di due consiglieri comunali ed abbia
il coraggio di dirlo esplicitamente come ha fatto nella riunione di
maggioranza di ieri sera (Stefanelli avrebbe posto il veto sulla nomina di Enzo Del Coco ad assessore ai servizi sociali, ndr). Non usi la D7 per giustificare la sua assenza.
Sappia che la mia posizione su Contrada Cascioni , a cui ha aderito, se
pure in maniera trasversale ma cosciente, il Consiglio comunale,
è una pura e semplice difesa di Galatina davanti
all'attacco sferrato dalla ditta Spoletini (ipermercato di Nardò, ndr) che, attraverso lo studio legale Pellegrino, aveva chiesto alla Regione di
dare attuazione alle licenze commerciali per un mega insediamento in terre neretine".
"Sono stanca di
dover continuamente fare sforzi di comprensione e di
pazienza verso le persone anche se penso che questo sia il dovere di un
Sindaco. Ho subito per prima l'ennesimo gratuito attacco e solo a
quello ho reagito. Ho il dovere di difendere anche chi, in Consiglio
comunale, viene a fare sempre il suo dovere ragionando sulle posizioni
nell'interesse della Città. Sono stanca di vedere Consigli che
vanno deserti
senza conoscere le ragioni delle assenze".
"Comprendo le ragioni di Daniela Sindaco - sottolinea il Primo cittadino
- e, dal suo punto di vista, le considero plausibili. Gli Assessori
hanno lavorato con coraggio ed abnegazione. Non
sono stata io a mettere in discussione la loro azione ma chi,
assentandosi nei successivi Consigli, ha messo in dubbio lo stesso
operato dei dodici (assenti compresi) che quindici giorni prima avevano
approvato il Bilancio.
Ho preso atto della richiesta del tavolo politico di un azzeramento che
decretasse la fine di una maggioranza politica. Molte sono le mie
responsabilità ed anche gli errori, primo fra tutti quello di non
aver capito che era una coalizione che nasceva intorno ad un Sindaco e non il
contrario . Il Centrosinistra ha creato una coalizione che era la somma di posizioni
ideologiche e personali dopo 40 anni di divisioni. Ha scelto,
attraverso le primarie un Sindaco a cui affidare questa troppo
disomogeea aggregazione. Va letto in questa chiave tutto quello che poi è accaduto.
Non nego, ripeto, responsabilità personali ma ho
lavorato troppo spesso in solitudine mentre la coalizione era in
tutt'altre faccende affaccendata. Voglio bene a Daniela ed agli altri e chiedo a loro di comprendere però che, da Sindaco, il mio punto di
vista deve essere diverso e lontano da solidarietà obbligate".