---Messaggio originale----
Da: giuseppe.dematteis@libero.it
Data: 28/10/2010
A: <sindaco@comune.galatina.le.it>,
Ogg:
Lettera aperta al Sindaco

Quando la politica arriva alle querele e alle denunce, vuol dire che politica non c’è.
Quando si giunge a querelare i propri avversari politici, significa:
che l’hanno combinata proprio grossa o,  viceversa, che hanno colpito il bersaglio al centro.
Purtroppo esiste e si percepisce ormai da tempo una preoccupante tensione ed intolleranza reciproca tra gli stessi componenti della maggioranza, e questo già a pochi mesi dall’insediamento.
Una amministrazione forte e compatta, non dovrebbe aver paura delle parti politiche di opposizione, e delle loro accuse, che siano fondate o meno.
Anzi più l’opposizione incalza, più le forze di maggioranza dovrebbero unirsi e trovare il coraggio di fronteggiare l’attacco.
Ma il metodo della querela annunciata sui giornali, o addirittura pre-annunciata a mezzo stampa, è il metodo antiquato e intimidatorio da sempre messo in atto da chi non riesce a combattere democraticamente battaglie politiche.
Pensavamo fosse un metodo superato, invece purtroppo è la brutta sensazione che vive oggi Galatina in tutti i settori dell’Amministrazione.
Caro Sindaco alla querela si ricorre solo e soltanto, quando si è certi della fondatezza dell’offesa, e come estremo rimedio alla diffamazione personale. E soprattutto non si pubblicizza, ma si lascia lavorare la magistratura preposta.
Non si presenta querela per mettere il bavaglio all’avversario politico o eventualmente all’alleato scomodo. Da tempo una parte politica della tua maggioranza va divulgando e minacciando tale evento contro tutti coloro che hanno un’idea diversa dalla loro.
Nella qualità di Sindaco di una Città civile e democratica non dovresti accondiscendere alle richieste di costoro.
A mio avviso chi si sente ingiustamente attaccato dovrebbe agire personalmente, senza coinvolgere il primo cittadino solo per avere più risalto.
Ma forse probabilmente si vuole continuare a dimostrare chi effettivamente compie le scelte di questa maggioranza.
Caro Sindaco, sei stato eletto Sindaco, al secondo turno perché la gente ha visto la tua faccia. Quella lista di poco più un migliaglio di voti, al primo turno ti ha messo addirittura il freno.
Caro Giancarlo, ti conosco abbastanza per le comuni esperienze politico-amministrative maturate insieme, sei stato un combattente e non comprendo il tuo ultimo atteggiamento fin troppo remissivo verso le esagerate pretese e goliardie socialiste.
Ma forse non è casuale l’uscita, per alcuni versi estemporanea dell’ex-segretario anziano, con la quale dichiarava di guardare con interesse e simpatia alle vicende cittadine interne al PD e ai progetti politici futuri di Sandra Antonica.

Caro Giancarlo, stanno già guardando aldilà di questa legislatura, irresponsabilmente e slealmente, sia nei tuoi confronti sia nei confronti di tutti gli elettori che ti hanno votato.
Sul piano politico è l’atteggiamento più vile possibile. Ma comunque bisognava aspettarselo!

Tanta e tale è la presunzione, o meglio il delirio di potere, che l’assessore comunale di un movimento politico di livello locale, pretende le scuse pubbliche di un coordinatore provinciale (attento e disponibile come l’On. S. Ruggeri) di un partito a carattere nazionale qual è l’UDC.
E questo per delle ipotetiche e fittizie accuse che gli sarebbero state rivolte dal capogruppo UDC.
Perché ha alle spalle solo qualche ora di gestione del settore Urbanistica di Galatina, ritiene forse di potersi confrontare, sul piano urbanistico, con Renzo Piano o Le Corbusier ?

Caro Sindaco Caro Giancarlo, la Città guarda attonita e scandalizzata per  quello che sta accadendo.
Nonostante ciò, ancora conserva stima e rispetto per la tua persona.
Tutti noi riteniamo che c’è ancora possibilità di riscattarsi e tenere lontani quei soggetti infidi e pretenziosi, che non vogliono la tua crescita politica e guardano già alla “loro” prossima candidatura.

Probabilmente, se in questa tornata elettorale hanno faticato non poco a trovare qualche benefattore come te a tenerli nella coalizione, dopo queste prime esperienze siamo certi che saranno ben riconosciuti da qualunque schieramento politico.

Con affetto,
Giuseppe De Matteis