WAR GAMES. I carabinieri contro la criminalita' organizzata del nord salento
Nelle prime ore della mattinata odierna il Comando Compagnia Carabinieri di Campi Salentina, ha portato a termine una vasta operazione contro la criminalità organizzata, denominata “War Games”, tesa a contrastare una associazione per delinquere, ramificatasi nei Comuni di Campi Salentina, Squinzano, Cellino San Marco, San Donaci e Torchiarolo, e dedita alle rapine in villa con sequestro di persona, traffico internazionale di autovetture di grossa cilindrata, detenzione di armi e munizionamento da guerra.
A conclusione di una tanto articolata quanto impegnativa attività, durata circa un anno, il G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, Dott. Antonio Del Coco, su richiesta del P.M. Dott.ssa Francesca Miglietta della Procura della Repubblica di Lecce, ha emesso nr. 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati sopra menzionati.
I provvedimenti sono stati eseguiti da oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce e del Comando Provinciale di Brindisi nonché militari delle Provincie di Siena e Reggio Calabria. Per l’operazione sono stati impiegate anche unità cinofile provenienti da Modugno (BA).
L’INIZIO DELLE INDAGINI
L’indagine ha inizio nei primi mesi del 2008, periodo in cui nel territorio della provincia di Lecce era stata registrata una recrudescenza nella consumazione di numerose ed efferate rapine in villa con sequestro di persona e furti di particolare clamore quale quello consumato nel Febbraio 2007 ai danni della concessionaria BMW EmmeAuto in Lecce. In quella occasione vennero sottratte 5 auto di grossa cilindrata.
Tale fenomenologia aveva interessato tutta l’area del nel nord Salento e, in modo più incisivo, il territorio di questa Compagnia. Infatti, nel periodo compreso tra il mese di giugno 2007 e febbraio 2008 si erano verificati i sotto elencati episodi delittuosi:
09 agosto 2007 in Guagnano rapina a mano armata con sequestro di persona nella villa del pittore BRUNETTI Vincenzo;
25 novembre 2007 in Guagnano altra rapina a mano armata con sequestro di persona nella villa del pittore BRUNETTI Vincenzo;
23.01.2008 in Guagnano rapina a mano armata ai danni del ristorante “La Favorita”;
23.01.2008 in Carmiano frazione Magliano rapina a mano armata ai danni della rivenditra di tabacchi;
03.02.2008 in Leverano, rapina a mano armata ai danni del ristorante “Da Franco”;
03.02.2008 in Campi Salentina rapina a mano armata ai danni del ristorante “La Frascheria”;
08.02.2008 in Veglie, rapina a mano armata ai danni della pizzeria “Atlantis”;
16.02.2008, in Salice Salentino rapina a mano armata ai danni del supermercato “Di Meglio”;
20.02.2008 in Carmiano, rapina a mano armata con sequestro di persona e ferimento di una delle vittime, avvenuta all’interno della villa di SANTORO Gisella.
Al fine di porre immediato rimedio al diffondersi di tali delitti che, per la tecnica adottata, la spregiudicatezza evidenziata e la violenza fisica subita dalle vittime, avevano generato vivo allarme nell’opinione pubblica, venivano intensificati i servizi preventivi ed info-investigativi allo scopo di individuare gli autori degli stessi.
Le indagini sono state svolte attraverso:
numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento dei personaggi attenzionati;
accurate analisi di tutte le informazioni relative all’organizzazione;
intercettazioni ambientali e di videoripresa;
intrusioni e infiltrazione nell’ambiente criminale per l’installazione di mezzi tecnici di intercettazione e di videoripresa.
I PRIMI SOSPETTI
Le attività di indagine avviate consentivano di stabilire che i reati venivano commessi con il medesimo modus operandi. In particolare, gli autori:
consumavano il reato nelle ore serali;
procedevano in gruppi composti prevalentemente da tre/quattro persone con l’utilizzo di autovetture di grossa cilindrata;
impiegavano fascette in plastica per legare le vittime e sequestrarle sotto la minaccia delle armi per tutta la durata della rapina;
perpetravano le rapine con estrema freddezza e “tranquillità” dimostrando una certa professionalità nel crimine;
agivano a volto coperto e con estremo disinteresse della presenza di persone che venivano sequestrate e legate ed in alcuni casi ferite a seguito di ogni loro minima reazione;
utilizzavano in più di un’occasione una vettura tipo Lancia K di colore scuro tanto che per tale ragione erano comunemente conosciuti come “la banda della Lancia K”.
erano tutti equipaggiati con giubbotti antiproiettile e muniti di armi lunghe e corte che non hanno esitato ad usare in più occasioni, colpendo alcune vittime a scopo intimidatorio.
Le attività investigative condotte dal personale di questo Nucleo Operativo, venivano proiettate nella giusta direzione sin dal gennaio 2008 allorquando venivano individuate due cellule dell’organizzazione criminale. I numerosi servizi di o.c.p. (osservazione controllo e pedinamento) eseguiti nei confronti dei due individui permettevano di stabilire la loro partecipazione a più rapine fra quelle sopra menzionate.
Quando in Carmiano, in data 20.02.2008, veniva consumata la rapina in villa ai danni di SANTORO Gisella, durante la quale i malviventi avevano legato i sei componenti della famiglia nonché ferito uno di essi, le indagini venivano rivolte specificatamente nei confronti dei due individui attenzionati.
A seguito di ciò, nell’immediatezza dei fatti, entrambi venivano subito individuati nei pressi delle rispettive abitazioni con ancora indosso armi e refurtiva e, pertanto, tratti in arresto.
Al fine di acquisire ulteriori elementi probatori per l’individuazione del terzo complice, individuato nel corso delle indagini ma quella sera sfuggito alla cattura, venivano avviate le indagini tecniche consistite in una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali nonchè pedinamenti con ausilio di sistemi di localizzazione satellitare GPS.
L’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
L’esito delle attività tecniche, durate circa sei mesi, svelava l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere dedita alla consumazione di delitti plurioffensivi, tra i quali rapine in villa, traffico internazionale di autovetture rubate di grossa cilindrata, detenzione di armi da guerra e relativo munizionamento.
L’associazione si componeva di due branche: una operativa, dedita alla consumazione delle rapine in villa secondo le modalità sopra esposte, ed una logistica, incaricata del procacciamento di armi e autovetture.
La scoperta di questa seconda ramificazione ha permesso ai militari del Nucleo Operativo di addentrarsi in un ulteriore filone di indagine dal quale sono emerse le modalità con le quali venivano immesse nel mercato nazionale vere e proprie auto fantasma.
In particolare, l’organizzazione, dopo aver acquisito documenti identificativi di auto incidentate in Germania, ed aver rubato identici modelli di vetture in Italia, creava per questi ultimi una nuova identità sulla scorta dei “libretti” tedeschi. Successivamente, le auto venivano immatricolate secondo la normativa nazionale e, al fine di eludere ulteriormente un eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine, i malviventi si premuravano di denunziare lo smarrimento delle targhe italiane per reimmatricolare il mezzo, la cui vera provenienza, a questo punto, diventava di difficile individuazione. Infine, le auto venivano destinate al mercato italiano e a quello est europeo.
Inoltre, le intercettazioni ambientali consentivano di svelare alcuni retroscena inerenti le rapine in villa in danno del pittore “Vincent” e quella occorsa in Carmiano ai danni della Signora SANTORO.
Per quanto riguarda le prime due è emerso il ruolo fondamentale di un ex operaio dell’artista, tale Boris BORISLAV, di origine bulgare, il quale in entrambe le occasioni si sarebbe prestato quale basista per poi far perdere le proprie tracce.
Scenario ancora più inquietante si è delineato in occasione della rapina in villa in Carmiano, voluta da una volontà superiore non meglio individuata, e finalizzata ad estromettere definitivamente l’imprenditrice dall’attività di noleggio di video giochi. In sostanza, si era trattato di una vera e propria rapina punitiva.
RIVENIMENTI E SEQUESTRI
Importanti sono stati i riscontri e i sequestri che hanno caratterizzato l’intera attività di indagine:
Rinvenimento e consegna ai rispettivi proprietari di venti autovetture di grossa cilindrata e refurtiva;
Nel mese di maggio 2008, il personale dell’aliquota Operativa di questo Comando Compagnia, dopo oltre due settimane di ricognizioni notturne in zone isolate di campagna, riusciva ad individuare il nascondiglio sotterraneo ove era occultato l’arsenale del sodalizio criminoso: una pistola automatica tipo “UZI” con relativo silenziatore, oltre 500 cartucce per fucile automatico AK-47, ed altrettante per pistola 47 Magnum e cal.7.65. Il tutto perfettamente efficiente ed in ottimo stato di conservazione in quanto custodito sottovuoto all’interno di bustine che ne impedivano il deterioramento e occultate in un grosso bidone in plastica sotterrato a circa un metro di profondità. Lo stesso veniva riportato in superficie solo dopo un consistente sbancamento del terreno, avvenuto con l’ausilio di ruspe.
Nr. 20 autovetture rubate, restituite ai legittimi proprietari.
In occasione dell’esecuzione delle ordinanze, sono state sequestrate altre 3 auto di cui una rubata e due con targhe tedesche nonché il camion sul quale erano sistemate.
“WAR GAMES”
Il nome dell’indagine “War Games” trae origine dall’unione sia del modus operandi dei malviventi, sempre informato a procedure paramilitari tipiche di un commando, sia dal contesto nel quale si sono sviluppate le indagini, ossia il mercato del noleggio di videogiochi soggetto ad una sempre più spietata concorrenza.