LA GUARDIA COSTIERA DI GALLIPOLI SOCCORRE 3 DIPORTISTI A 40 CHILOMETRI DALLA COSTA


La motovedetta della guardia costiera di Gallipoli CP 848 è stata impegnata per tutta la mattina di ieri nelle operazioni di soccorso e rimorchio di un grosso motoscafo di circa 9 metri di lunghezza, rimasto col motore in avaria a 21 miglia nautiche (che equivalgono a circa 40 chilometri) al largo di Gallipoli.

Il motoscafo aveva preso il largo alle prime luci dell’alba da Porto Cesareo con alla condotta B.R.G., originario di San Pietro Vernatico, di anni 28 con a bordo altri due coetanei anch’essi originari del brindisino.

Quella che doveva essere una tranquilla giornata di pesca alla traina di ricciole e tombarelli, che in questo periodo dell’anno popolano in abbondanza il nostro mare, si è trasformata in una brutta avventura in considerazione della notevolissima distanza dalla costa cui i tre diportisti si erano spinti.

Fortuna ha voluto che la richiesta di soccorso lanciata (in assenza di segnale telefonico) dalla radio di bordo, un piccolo VHF la cui portata in genere non supera le 12-15 miglia, sia riuscita ugualmente a pervenire alla sala operativa della Guardia Costiera di Gallipoli che ha immediatamente disposto l’invio in zona della motovedetta CP 848 che, raggiunto il motoscafo, ormai in balia della corrente che lo faceva ulteriormente scarrocciare verso il largo, procedeva al suo rimorchio una volta accertato il buono stato di salute dei suoi occupanti.

Anche se non di stretta competenza, in quanto i mezzi della Guardia costiera sono istituzionalmente deputati al soccorso delle sole persone in pericolo in mare e non al rimorchio delle rispettive unità in avaria, si decideva ugualmente di rimorchiare in porto il motoscafo in quanto non risultava reperibile nei tempi necessari idonea unità atta al rimorchio.

Espletati gli accertamenti di rito venivano riscontrate violazioni alla corretta tenuta dei documenti di bordo e, soprattutto, la mancanza a bordo della zattera gonfiabile di salvataggio, obbligatoria per la navigazione oltre le 6 miglia dalla costa, la cui presenza a bordo, come recentemente accaduto in occasione dell’ affondamento del peschereccio “San Pio” della marineria di Gallipoli, avvenuto lo scorso mese di giugno, puo’ salvare veramente la vita.

Sempre nella giornata di ieri, nell’ambito dell’attività svolta dal nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto di Gallipoli a tutela degli interessi del consumatore in materia di tracciabilità ed etichettatura del prodotto ittico, i militari della Guardia costiera di Gallipoli hanno proceduto a sanzionare due pescherie ubicate in Porto Cesareo per mancanza di corretta etichettatura del prodotto.

Tale attività a carattere repressivo, procede, comunque, di pari passo ad analoga attività di carattere preventivo ed informativo di cui la stessa Capitaneria di porto di Gallipoli ormai da mesi si fa carico mediante distribuzione di materiale informativo e costanti contatti con le associazioni rappresentative del settore e che ha portato soddisfacenti risultati in termini di rispetto della legalità da parte della categoria interessata.

Gallipoli, 09.10.2009