Intero banco del pesce sequestrato all’interno di un noto supermercato nel pieno centro di Lecce
Ancora sequestri, questa volta per un totale di circa 40 chilogrammi, e denunce della Guardia Costiera di Gallipoli a tutela dei consumatori, difatti oltre venti chili di prodotto ittico sono stati eliminati dalla vendita, poichè ceduti al pubblico in luogo di specie molto più pregiate o come prodotto fresco anziché decongelato.
L’attività si è svolta presso un centralissimo supermercato leccese, al cui interno è operante uno specifico banco pescheria ove i militari, attorno alle ore 11.00, hanno rinvenuto esposti a bancone di vendita dei tranci di squalo smeriglio venduti per pesce spada, dei tranci di pangasio venduti per cernia, dei filetti salinati e bagnati di brosme venduti per baccalà, del pagro fresco venduto per dentice rosa ed in ultimo dei calamari congelati venduti per freschi, come poi accertato dall’acquisizione della documentazione commerciale e dagli imballi dei prodotti detenuti nelle celle frigo.
Praticamente tutto il bancone proponeva pesce “taroccato” ad esclusione dei soli merluzzi e sarde che risultavano effettivamente venduti per quello che sono, visto forse anche il loro basso valore commerciale.
Si evidenzia che, purtroppo, gli ignari acquirenti oltre ad essere ingannati dalle false indicazioni sulla qualità/specie dei prodotti venivano ad essere tratti in errore anche dai prezzi praticati del tutto in linea con quelli dei veri prodotti ittici indicati a cartello, con ricarichi dunque dal triplo al oltre otto volte del valore commerciale originario.
Il caso piu’ eclatante è risultato quello dello squalo smeriglio, il cui prezzo di acquisto in fattura era di euro 2,50 al chilogrammo (e che comunque difficilmente viene commercializzato in quanto poco richiesto dal consumatore) che veniva venduto come pesce spada fresco a euro 19.
Il responsabile, già con analoghi precedenti in materia, è stato così nuovamente denunciato a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio e vendita di sostanze non genuine per genuine, inoltre è stata elevata una ulteriore sanzione amministrativa di 1166,00 € per inosservanza delle norme sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti della pesca.
Il comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, infine, oltre a rassicurare i locali consumatori sulla continuazione dei controlli di competenza nell’ambito dell’espletamento delle ordinarie attività di servizio, invita chiunque abbia interesse a segnalare tempestivamente al personale della Guardia Costiera ogni situazione di rilievo e/o meritevole di attenzione nonché a richiedere eventuali informazioni nell’ambito della commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.-