Non vi sono dubbi. Si è trattato di suicidio
Galatina, 28 gennaio ore 12.55
- La prima segnalazione del ritrovamento del corpo di un uomo
appeso al traliccio di un nastro trasportatore nella zona
industriale è giunta alla centrale operativa della Polizia
di Stato di Brindisi alle 9 e 20 di ieri. Sembra, pertanto, impossibile
che l'sms di cui parlavano in serata gli amici di C. sia arrivato sul
cellulare della fidanzata alle 9 e 30. Probabilmente la notizia
del ritrovamento del biglietto indirizzato alla sua ragazza nella Punto
rossa del muratore galatinese si è trasformata in un sms,
passando di bocca in bocca.
Anche il lenzuolo non è stato lo strumento che C. ha usato per
togliersi la vita. Avrebbe, invece, adoperato la manichetta di un
idrante. Non sembrano, inoltre, esservi dubbi sul fatto che si sia
trattato di un suicidio. Il medico legale Antonio Carusi, lo avrebbe
accertato intevenendo sul posto. Il sanitario non avrebbe, infatti,
riscontrato segni di violenza sul corpo o, comunque, indizi che
facessero pensare a tentativi di divincolarsi.
La salma del giovane è stata già trasportata a Galatina,
nella sala degli Angeli. Alle 15 e 45 di oggi stesso verrà
traslata al cimitero.
Ventiduenne galatinese suicida (?) a Brindisi
Galatina, 27 gennaio - "Addio per sempre".
Sarebbe stato questo l'ultimo sms che, con il suo telefonino, C. D., 22
anni, galatinese, avrebbe inviato alla fidanzata, questa mattina alle 9
e 30. Poi sarebbe andato con la sua auto sotto il nastro
trasportatore del carbone alla Edipower di Brindisi e lì avrebbe
annodato un lenzuolo ad un traliccio e si sarebbe impiccato.
Lo ha trovato, ormai privo di vita, intorno a mezzogiorno, un tecnico
dei servizi telefonici. Nella sua auto un altro biglietto indirizzato
sempre alla sua ragazza farebbe pensare a questioni d'amore. "Non ti merito", sarebbe il suo contenuto. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato.
La notizia, diffusa da Telerama, ha fatto subito il giro della
città. I suoi amici non riescono a darsi per vinti. Qualcuno si
spinge addirittura ad ipotizzare che non si tratti di un suicidio. "Non era tipo da arrivare ad un gesto del genere per una donna" -afferma chi lo frequentava giornalmente. "
L'ultima volta ci siamo incontrati al chiosco del campus scolastico,
lunedì intorno alle 17. Aveva smesso di lavorare da poco ed
indossava ancora la tuta bianca di calce". C. D. faceva
l'intonacatore e il muratore ma aveva frequentato il settore elettrico
dell'Ipsia almeno fino al secondo anno. Spesso andava a lavorare con il
fratello D. D., più grande di lui di nove anni. "Da quella sera non ho più avuto sue notizie - continua a raccontare il suo amico - Dopo l'ultima birra bevuta insieme non l'ho più visto. E poi, oggi, ho avuto la terribile notizia".
Tutti lo ricordano come un ragazzo allegro e di compagnia. A
tutti sembra impossibile che sia finito così. Saranno gli
inquirenti a dover chiarire ogni dubbio.