OPERAZIONE FINALIZZATA AL CONTROLLO DELLA FILIERA DELL’ATTIVITA’ DI PESCA
LA GUARDIA COSTIERA RIBUTTA IN MARE 3000 RICCI
Nell’ambito dei servizi di istituto espletati dalla Capitaneria di porto di Gallipoli è stata avviata l’operazione finalizzata al monitoraggio ed al controllo dell’attività di pesca lungo l’intera filiera, a partire dall’attività di cattura fino alla vendita al pubblico in pescherie e ristoranti, a ridosso del periodo pasquale, durante il quale, notoriamente, la domanda e l’offerta di prodotti ittici sale esponenzialmente.L’operazione, scattata nelle prime ore del 29 marzo, ha già dato i primi risultati.
Nella giornata di ieri, infatti, nell’ambito della Provincia di Lecce sono stati setacciati, a cura dei militari di questa Capitaneria di porto, vari punti vendita riscontrando in n. 3 casi la violazione di norme in materia di tracciabilità del prodotto ed in n. 2 circostanze la mancanza dell’etichettatura sul prodotto esposto sul bancone per la vendita, irrogando sanzioni amministrative per un totale pari ad € 6.832,00.
Frutto di preventiva attività d’intelligence, invece, l’imponente operazione espletata alle prime luci dell’alba, a cura dei militari della Capitaneria di porto di Gallipoli per l’accertamento e la repressione di illeciti in materia di pesca non consentita.
In seguito alle segnalazioni ricevute nel corso dei giorni scorsi, i militari della Guardia Costiera hanno effettuato appostamenti sia per terra che in mare, nelle acque antistanti il litorale di Gallipoli volti a fermare pescatori diportisti intenti nella pesca abusiva del riccio di mare, particolarmente richiesto in questo periodo.
E così, nella fitta rete di controlli e riscontri tessuta dalla Capitaneria di porto di Gallipoli, sono cadute ben 2 unità da diporto intente nella pesca subacquea del riccio di mare, con a bordo un quantitativo di esemplari ben superiore al limite imposto dalla norma che, si ricorda, stabilisce, quale numero limite 50 ricci giornalieri per il pescatore sportivo e 1000 esemplari per il professionista.
Di conseguenza a fronte di 50 ricci catturabili da ciascun pescatore sportivo i militari hanno riscontrato che le stesse avevano raccolto un numero nettamente superiore.
Sono, infatti, stati recuperati e rigettati in mare, trattandosi di esemplari vivi, circa 3.000 ricci, con elevazione di n. 3 sequestri amministrativi e n. 4 sanzioni pecuniarie pari a € 2.000.
La Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Gallipoli torna a sensibilizzare quanti siano testimoni di attività illecite perpetrate a danno della pesca e dell’ambiente marino, in generale, a segnalare tempestivamente eventuale notizia/elemento, che possa essere utile per consentire una più efficace attività di contrasto.