Due ventenni galatinesi tentano una rapina in tabaccheria
vengono messi in fuga dal titolare e subito arrestati
con un'azione congiunta di Polizia e Carabinieri


Galatina, 14 luglio
- Tentano una rapina e dopo mezz'ora Polizia e Carabinieri li avevano già individuati. Nel corso della notte fra il 13 ed il 14 Davide Coluccia, di 20 anni, ed il suo complice Andrea Tundo  di 23, ambedue galatinesi, sono stati fermati e condotti in caserma l'uno ed in Commissariato l'altro, per poi essere trasferiti nel carcere di Lecce con l'accusa di tentata rapina aggravata.
   "Dammi i soldi".  Mancavano cinque minuti alle 21 quando, martedì, queste tre parole sono risuonate nella tabaccheria di via Gallipoli, 153. A pronunciarle un uomo che indossava un casco integrale da motociclista di colore celeste a strisce bianche e nere e che in mano stringeva una pistola. Poteva essere un'arma giocattolo ma non aveva il tappo rosso.
   In quel momento nel piccolo locale con una porta a vetri c'erano solo i titolari (Giampiero Colaci e sua sorella) ed un cliente. E' stato un attimo. Giampiero  deve avere percepito che l'uomo che gli si era parato davanti aveva più paura di lui. Gli ha afferrato il braccio destro e gli ha strappato la pistola. Probabilmente preso dal panico il ragazzo (Davide Coluccia) si è precipitato verso l'uscita ed è salito su una Punto bianca parcheggiata lì davanti. L'auto è partita in quarta diretta verso Porta Luce.  Dopo qualche decina di minuti  i Carabinieri l'avevano già trovata parcheggiata in via Vernaleone con il motore ancora caldo.

Ad attivarli erano stati i colleghi della Polizia di Stato di Galatina,  avvertiti dalla centrale del 113, subito chiamata da Colaci. La Punto è risultata intestata alla madre di Coluccia. Poco vicino era, intanto, stato rinvenuto anche il casco.
   Le descrizioni delle tre persone presenti in via Gallipoli ("l'uomo indossava un paio di pinocchietti beige ed una t-shirt bianca") unite ai ritrovamenti ed alle successive indagini hanno condotto gli uomini dell'Arma ad individuare il Coluccia ed a fermarlo. Gli agenti della Polizia di Stato, intanto, seguendo altri canali avevano rintracciato e condotto in  Commissariato il presunto guidatore della Punto.
   Davide Coluccia, assistito dal suo avvocato, Carmine Perrone, è crollato subito ed ha confessato.  Anche Andrea Tundo, messo alle strette, si sarebbe assunto le sue responsabilità.
La dottoressa Paola Guglielmi, sostituto procuratore di turno, che aveva seguito passo passo lo svilupparsi delle operazioni ha immediatemnete disposto il fermo e la traduzione dei due fermati a Borgo San Nicola.
L'udienza per la convalida dell'arresto si terrà venerdì in carcere e sarà presieduta da Vincenzo Brancato, Giudice delle indagini preliminari.
Da sottolineare l'azione congiunta condotta dalla Polizia di Stato diretta dal vicequestore Giovanni Bono e dai Carabinieri al comando del maresciallo Alessandro Todaro. (d.v.)
Tabaccheria in via Gallipoli 153