RINTRACCIATI
A LEUCA 33 CLANDESTINI
Lecce, 7 settembre - Alle
prime luci dell’alba Militari del Comando Provinciale della Guardia
di Finanza di Lecce, nel corso dei consueti servizi di Istituto, tra
l’altro volti anche al contrasto all’immigrazione clandestina,
hanno rintracciato in agro di Leuca 33 extracomunitari di
presumibile nazionalità afghana appena sbarcati sulla costa (2
maschi adulti, 30 maschi minorenni tra i quali 2 in tenera età ed
una donna adulta).
Infatti
l’operazione è il proseguimento dell’attività svolta da una
unità navale del Reparto Operativo Aeronavale di Bari che al largo
delle acque di Santa Maria di Leuca ha intercettato un gommone carico
di clandestini in avvicinamento alla costa.
L’operazione,
ancora in corso mentre scriviamo, mira a stabilire anche l’effettiva provenienza dei
clandestini e scoprire le organizzazioni criminali che effettuano
simili traffici illeciti.
I
cittadini extracomunitari, sono stati accolti e rifocillati dalle
Fiamme Gialle che, con la collaborazione della altre forze di
Polizia, stanno effettuando le rituali operazioni di identificazione,
presso il centro “Don Tonino Bello” di Otranto. Sono numerosi i volontari presenti.
LA FINANZA SEQUESTRA 130 CAPI DI ABBIGLIAMENTO AD UGENTO
Continuano
incessantemente le operazioni della Guardia
di Finanza
del Comando Provinciale di Lecce, nell’ambito dell’operazione
denominata “Veramente Falso”, finalizzate alla tutela dei
consumatori.
E, proprio in tale
ambito, nelle ultime ore i Finanzieri della Tenenza di Casarano hanno
sottoposto a sequestro amministrativo, operato nei confronti di un
negoziante cinese della provincia di Lecce, circa 130 capi di
abbigliamento privi dell’obbligatoria etichettatura di composizione
e di provenienza. In particolare, i capi sequestrati erano privi di
etichettatura delle indicazione di provenienza, nonché con le
indicazioni di denominazione e composizione non conformi alla reale
composizione del prodotto.
Il titolare dell’attività
sottoposta a controllo, un cinese di 26 anni residente in un paese
del basso Salento, è stato denunciato ai competenti organi
amministrativi per la violazione delle disposizioni del Codice del
Consumo per la quale è prevista una sanzione amministrativa che può
superare i 25 mila euro.
La costante attività di
servizio a contrasto della commercializzazione di prodotti non sicuri
o addirittura contraffatti è volta non solo a tutela della salute
degli acquirenti in ragione dell’utilizzo di materiali, fibre e
trattamenti coloranti non conformi agli standard minimi di qualità,
ma anche a garanzia della leale concorrenza e del corretto
funzionamento del libero mercato.
Il
servizio si inquadra in una più vasta attività di tutela dei
mercati, finalizzata al contrasto della contraffazione dei prodotti
ed alla tutela della normativa sulla sicurezza, condotta dal Comando
Provinciale di Lecce che negli ultimi tempi ha già portato a
numerosi ed ingenti
sequestri.
IN UN BAR DI GALLIPOLI, SORPRESO UN DIPENDENTE “IN NERO”
IL DATORE DI LAVORO
RISCHIA UN’AMMENDA DI OLTRE 5.000 EURO E LA SOSPENSIONE DELLA
LICENZA
In
questi ultimi giorni si è concluso un controllo fiscale nei
confronti di un bar di Gallipoli con la scoperta di un lavoratore “in
nero”.
L’attività
ispettiva si è sviluppata attraverso una certosina e minuziosa
ricostruzione delle giornate lavorative dei dipendenti trovati a
lavoro all’atto dell’accesso dei militari della Guardia di
Finanza di Gallipoli.
Attraverso
il riscontro tra quanto documentato nei libri contabili ufficiali e
le dichiarazioni rese dagli stessi dipendenti, i Finanzieri sono
riusciti ad individuare un dipendente in nero, in quanto non
risultante dalle rituali annotazioni sul libro
unico del lavoro - introdotto dalle ultime novità legislative in
materia di lavoro.
Il
servizio, che ha portato al risultato su evidenziato, è stato svolto
a seguito di un preliminare lavoro di appostamento e riscontro
effettuato dai militari operanti al fine di appurare, con assoluta
certezza, le effettive mansioni svolte dal medesimo lavoratore nonché
l’orario di lavoro giornaliero dallo stesso prestato.
Il fatto è
stato segnalato all'INPS, all'INAIL e alla Direzione Provinciale del
Lavoro per l'applicazione delle sanzioni nonché all'Agenzia delle
Entrate per i profili di interesse fiscale.
Il titolare del
bar adesso rischia sanzioni severe. La legge, infatti, prevede, per
ogni singolo lavoratore non regolarmente assunto, una sanzione che
può variare dai 1.500 euro a 12mila euro, 150 euro per ogni giornata
lavorativa prestata più un eventuale provvedimento di sospensione
dell’attività imprenditoriale da parte degli organi competenti.
Questo
servizio si inquadra nel più ampio piano d’azione ordinariamente
predisposto dalla Guardia di Finanza e finalizzato ad assicurare la
prevenzione e la repressione dei fenomeni di evasione più gravi e
maggiormente insidiosi per l’economia nazionale, come appunto il
ricorso alla manodopera “in nero e/o irregolare”.