Galatina, 12 ottobre - E' atterrato alle 16.50, venti
minuti dopo l'orario previsto, all'aeroporto "Fortunato Cesari",
il Dornier 228, l'aereo dell'Esercito italiano, con la bara di Marco Pedone,
il ventitreenne primo caporalmaggiore dell'esercito, morto
nell'attentato terroristico in Afganistan. Sul velivolo c'erano anche
il padre Michele e le due sorelle. La salma ha atteso l'arrivo della
madre del giovane, signora Assunta, che con un altro volo, è
atterrata
poco dopo a Brindisi, da dove ha raggiunto Galatina e da qui ha
proseguito in auto alla volta di Patu', paese natale di Marco Pedone,
col resto della famiglia.
La camera ardente è stata allestita
nella casa natale
della famiglia Pedone, per la veglia voluta dal padre Michele in forma
privata. Per questo, la zona e' stata transennata. Da domattina, la
camera ardente verra' trasferita nella sala consiliare. I funerali
pubblici sono previsti per il pomeriggio alle ore 15 nella Chiesa
Matrice di Patù. Il corteo funebre partirà alle
ore 14 e 30. Il
Sindaco, Angelo Galante,
che con una delegazione dell'Amministrazione comunale ha partecipato a
Roma ai solenni funerali di Stato celebrati nella chiesa di Santa Maria
degli Angeli, ha ordinato il lutto cittadino e le bandiere a mezz'asta.
A porgere il saluto del Salento sulla pista
dell'aeroporto di Galatina c'erano Maurizio
Colonna, comandante del 61° stormo, Mario Tafaro,
Prefetto di Lecce, Giancarlo
Coluccia, Sindaco di Galatina, Stefano Cagnazzo,
assessore del Comune di Patù. Le Forze armate erano
rappresentate dal generale Emanuele
Sblendorio,
comandante regionale dell'esercito in Puglia. Erano inoltre presenti i
più alti gradi provinciali dei Carabinieri, della Polizia di
Stato e
della Guardia di Finanza.