Nel mio primo intervento ho trascurato volontariamente il lato, per così dire, politico, e questo perché non credo alla politica taumaturgica e salvifica (che peraltro è molto di moda in ambito nazionale), anzi, sono più che convinto dell’eccessiva pervasività della stessa.
Dal più banale concorso, al vedersi riconosciuti i più elementari diritti, spesso, se non si ha un referente politico si è “meno di zero”.
Situazione in cui i politici che fanno politica per sé e per altri se stessi, trovano consensi indipendentemente da un qualche straccio di programma, e qualora ne avessero uno, sono di fatto intercambiabili, e poi nel loro intimo sanno di poter invocare un qualche fatto contingente per il quale si è reso impossibile il realizzarli.
Ritengo che oggi più che mai, sia necessario che la politica faccia non uno ma dieci passi indietro, poiché il rischio è che il suo abbraccio sia un abbraccio mortale che rischia di stritolare ogni forma di progresso o crescita sociale.
In molti leggeranno nelle mie parole un qualche “nichilismo d’accatto” (che poi del nulla si parla) o anche un’infilata di luoghi comuni, ma sino ad ora mi pare siano mancati i “fatti”, mentre siamo sopraffatti dalle parole, a tratti ormai stucchevoli, che tanto, poi, qualcuno disposto all’ascolto lo si trova sempre.
Un Saluto Cordiale
Alfredo Masciullo