MORSI E RIMORSI
Sino al 29 agosto (dalle 18.00 alle 23.00 - ingresso gratuito) presso lo
Spazio D’Enghien a Galatina (Le) è allestita “Morsi e rimorsi.
I morsi della terra e i rimorsi del cielo”, una mostra di Valentina D’Andrea a
cura di Ed Testa. Un’esplorazione conoscitiva che significa consegnare e
trasmettere un pezzo di storia della terra dove finisce la terra, il
Salento. Un viaggio nella tradizione, che non diventa mai prigione o
rievocazione difensiva dell'identità ma desiderio di ridefinirsi, di
disvelare un rimando discorsivo tra storia e mito, tra passato e
quotidianità.
Morsi e rimorsi ricostruisce luoghi, suoni e protagonisti dell’ormai
celebre rituale di cura dal morso della tarantola, che solo un esorcismo
musicale, coreutico e cromatico di musica, danza e colori poteva guarire.
Morsi e rimorsi racconta di quelle tante donne la cui vita di fatica,
segregazione e avvilimento trovava una via d’uscita in un morso doloroso
ma salvifico, inquietante ma compensativo di tante dolorose
microfratture. Quel morso che sospendeva la quotidianità, il tedio, lo
sconforto, che significava una fuga in un “non luogo”, di trans,
ecstasy, estraniazione viene raccontato con eclettismo e audacia.
Morsi e rimorsi è anche la figura di San Paolo che, un giorno, durante
le sue predicazioni in Giudea, fu circondato da serpenti raccolti dai
giudei per intimidirlo e per costringerlo a non far sentire la voce di
Gesù. Quel San Paolo che, con un segno di croce, fece scappare i
pericolosi animali è tra i protagonisti indiscussi del tarantismo perché
le donne “pizzicate” dal ragno velenoso venivano condotte nella cappella
a Lui dedicata, proprio a Galatina, bevevano l’acqua sacra del pozzo
adiacente e ripetevano un breve rito coreutico.
L’artista ricorre ai nuovi linguaggi della comunicazione, ai suoi nuovi
mezzi, ai suoi versatili supporti. La loro contaminazione consente di
raccontare in maniera autentica e al tempo stesso innovativa un fenomeno
eccentrico e multiverso come il Tarantismo, con una particolare
attenzione alle donne. Alla loro necessità interiore di trovare pace, di
essere custodi della vita e della morte, di sopravvivere, con
ostinazione e orgoglio, ai traumi e ai dolori, piccoli e grandi, che la
vita riserva. La mostra interroga sulle declinazioni del tarantismo
nella donna del ventunesimo secolo facendo convivere, senza distonie,
riti sacri e profani, contemporanei e arcaici. Miti, superstizioni,
leggende, tradizione orale e scritta, con una lente che guarda al
Salento, alla sua storia, alla sua cultura e alla sua anima.
Morsi e rimorsi è un work in progress, un flusso di creatività che non
si ferma in un’opera cristallizzata, nel tempo e nello spazio, ma si
apre per tutta l’estate a eventi e a nuove produzioni artistiche.
La mostra è a cura di Ed Testa, progettista di comunicazione visiva.
Nato e vissuto in Canada, dove si è laureato in marketing, sei anni fa
decide di trasferirsi in Italia per approfondire gli aspetti della sua
professione maggiormente legati al design e all’arte, laureandosi a
Urbino in design della comunicazione. Attualmente vive e lavora in
Puglia. “Morsi e rimorsi” è la sua quarta collaborazione con l’artista
salentina Valentina D’Andrea.
Valentina D’Andrea, scenografa ed illustratrice. Inventa nel 1999
“Officina di Fantadesign”, uno spazio che si occupa di moda, arte e
design, le cui collezioni sono costituite da prodotti realizzati
esclusivamente a mano: pezzi unici e preziosi capaci di esprimere
creatività e ricerca. Produce una serie di accessori per una
quotidianità poetica. La produzione comprende grandi fogli di tessuto
per abbracciare e dividere lo spazio, tende negozi vagabondi, borse e
borsette in tessuti e cordami a forma d'acqua tonda, non abiti ma
oggetti in forma di abiti divertenti come metafore, lanterne con
all'interno la luce vitamina, ciotole per abbracciare la frutta onesta
profonde come secchi di zinco, tappeti come isole per incontrare se
stessi, sopratavola di stoffa in carnagioni mediterranee, la lampada dei
desideri in azzurro, bianco, arancio, dove si danno appuntamento le
fate, mobili in cartone americano. A Milano ha prodotto per Fiorucci
megastore una serie di accessori metropolitani, dal 1997 produce per
High-tech megastore una linea di accessori moda design. Nei 1999
collabora con l'azienda "Disegni" per lo styling di mobili e culle in
cartone americano. Nel 2004 collabora con l'azienda Prochownick, per la
linea donna di Isaseta, come stilista e creativa. Dal 1999 progetta e
realizza oggetti artigianali per la casa e monili magici in terracotta.
I fantaoggetti sono attualmente presenti nei seguenti negozi: “Fashion
art design galerie" Monaco di Baviera, “Bon Marchè” Parigi, “Mono
Editino” Tokio, “Susanna Jabzi” Beirut, “And A" design art-fashion,
Tokio, “Arsenes et le pipellettes”, Parigi. Inoltre i suoi oggetti sono
in vendita nei book-shop dei più importanti musei: Palazzo delle
esposizioni, Galleria Borghese, Arapacis, Macro-Roma; Acquario di
Genova, Museo della Triennale-Milano.
Lo Spazio d’Enghien, Spazio di arte, cultura contemporanea, in via
d’Enghien 67 a Galatina, ospiterà la mostra fino al 29 agosto.