MESSICO. FOTO MARCOS. ITALIANO, SONO IO, NON IL SUBCOMANDANTE
Leuccio Rizzo scrive al giornale messicano che ha pubblicato una sua foto spacciandola per quella di Marcos

(ANSA) - ROMA, 2 APR - L'uomo a volto scoperto ritratto nella fotografia pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano messicano 'Reforma' e indicato come il subcomandante Marcos, non e' il leader degli zapatisti del Chiapas senza il suo tradizionale passamontagna, ma un cooperante italiano, Leuccio Rizzo, che si trova in Messico da due anni con il comitato Chiapas 'Maribel' di Bergamo. Lo scrive lo stesso Rizzo in una smentita al direttore della 'Reforma', pubblicata sul sito di Maribel. ''Sia la foto che appare sulla prima pagina del suo giornale della persona con il volto scoperto - sottolinea Leuccio Rizzo - sia le due foto che appaiono a pagina 7, con le didascalie nelle quali si legge testualmente: 'Rafael Sebastian Guillen Vicente, meglio conosciuto come il Subcomandante Marcos...', sono le foto del volto di chi sottoscrive la presente lettera''. Nella lettera il cooperante di 38 anni, originario di Galatina (Lecce), riconosce la sua ''solidarieta' e ammirazione incondizionata all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln) per la difesa che compie dei diritti dei Popoli Indigeni, e al Subcomandante Insurgente Marcos come Rivoluzionario''. Nel chiedere che il giornale pubblichi la sua smentita a ''un'informazione falsa e calunniosa'', Rizzo informa anche di aver ''avviato i provvedimenti legali per i danni che la notizia citata mi ha causato e mi causera' d'ora in avanti''. Immediatamente dopo la pubblicazione della foto (consegnata al giornale da un presunto ex membro dell'Ezln), la rappresentanza diplomatica italiana - informata dell'equivoco - ha contattato Rizzo, il quale - si apprende alla Farnesina - ''non si e' mostrato preoccupato e ha voluto chiamare lui stesso la famiglia per rassicurarla''. (ANSA) KVI 02-APR-10 14:24 NNN

L'originale della Lettera di Leuccio Rizzo a Reforma
Il giornale non l'ha però ancora pubblicata


Qui di seguito la traduzione

C. Alejandro Junco de la Vega. 

Direttore del giornaliera Reforma.  

San Cristóbal de las Casas, Chiapas, Messico; 31 marzo 2010  

Sulla base del diritto di replica, la sollecito a pubblicare il presente testo nel suo giornale in base alle seguenti considerazioni:    

Lo scorso 27 marzo è stata pubblicata sul vostro giornale la notizia dal titolo “Desencapuchan al Sub Marcos“, nella quale si danno informazioni e si esibiscono fotografie della mia persona assicurando che sia il Subcomandante Insurgente Marcos dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, cosa che causa danno alla mia persona dato a si tratta di un’informazione falsa e calunniosa.    

Riferendo informazioni presumibilmente rivelate da “un autodefinito ex miliziano zapatista” che si presume vi abbia consegnato “un documento di 83 pagine“, dove si assicura che: “… nelle numerose foto che accompagnano il documento elaborato dal disertore si vedono diversi comandanti dell’EZLN, collegamenti e stranieri si presumibilmente membri di ETA. Sono fotografie di volti e corpi interi e nella maggioranza dei casi, le didascalie li descrivono con soprannomi e con i numeri dei telefoni cellulari.”   

Bene, perché risulta che sia la foto che appare sulla prima pagina del suo giornale della persona col volto scoperto, vicino a quella del Subcomandante Insurgente Marcos dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale coperto con il passamontagna, sia le due delle foto che appaiono a pagina 7, con le didascalie nelle quali si legge testualmente:  “Rafael Sebastián Guillen Vicente, meglio conosciuto come il Subcomandante Marcos…”, sono le foto del volto di chi sottoscrive la presente lettera.   

Riconosco la mia solidarietà ed ammirazione incondizionata all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale per la difesa che compie dei diritti dei Popoli Indigeni, al Subcomandante Insurgente Marcos come Rivoluzionario, così come alle comunità zapatiste per il loro coraggio e resistenza nel processo autonomistico come Popoli Indigeni.  

Per quanto detto sopra chiedo che si pubblichi il presente chiarimento e che da ora in avanti si astenga dal diffondere informazioni non comprovate come esige l’etica secondo la quale deve agire chi esercita il mestiere di giornalista. La informo, inoltre, che ho avviato i provvedimenti legali per i danni che la notizia citata mi ha causato e mi causerà da ora in avanti. 

Leuccio Rizzo.