A margine del finanziamento per la ristruttturazione di un immobile sottratto alla mafia di Noha

Galatina? In provincia di Taranto

Galatina ? In provincia di Taranto! Lo scrive il Ministero degli Affari Interni e quindi c'è da crederci (?). Questa notizia che lascerà di stucco i galatinesi viene riportata nella scheda che accompagna la comunicazione del finanziamento per quasi un milione di euro del progetto di riutilizzazione dell'immobile sottratto alla mafia di Noha ed affidato dall'Amministrazione Antonica all'associazione Libera.
Per quasi dieci anni quel rustico, sequestrato al clan Coluccia, era stato messo a disposizione del Comune di Galatina, allora amministrato da Giuseppe Garrisi, ma era rimasto inutilizzato perché nessuno si era mai preso la briga di stendere un progetto per la sua riqualificazione.
Roberta Forte, assessore alle politiche giovanili con il Sindaco Antonica, appena insediata, si pose come obbiettivo quello di restituire ai galatinesi quei beni che lo Stato aveva affidato alla Città.
Cominciò con l'oliveto di Contrada Roncella, dato in gestione all'organizzazione di don Raffaele Bruno e continuò appunto con l'immobile in pieno centro di Noha.
Il finanziamento del progetto è un'ottima notizia. Un impulso notevole in questa direzione lo ha dato Alberto Capuano, commissario straordinario del Comune di Galatina fino a qualche settimana fa.
Adessoc'è solo un problema. Piccolo ma c'è. Bisogna riportare Galatina in provincia di Lecce! Ci può pensare lei prefetto Capuano? Altri, impegnati a rivendicare meriti non propri (se mai hanno tutti i demeriti per un silenzio durato per tutti i dieci anni in cui hanno occupato le stanze di Palazzo Orsini) non se ne sono neanche accorti.


Questo è quello che si legge sul sito web del Ministero degli Interni

Turismo responsabile ed impresa sociale

Il progetto prevede la ristrutturazione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, da destinare alla realizzazione attività di imprenditoria solidale (spazio polifunzionale per organizzazione attività di diffusione della legalità, book bar sulle tematiche della legalità, turismo etico, punto di degustazione prodotti tipici e commercio equo-solidale) nell’ambito del turismo sociale culturale e ambientale, la cui gestione verrà affidata ad una cooperativa sociale di tipo B.