Gentile Massimo,
non credo che PG si nasconda dietro l'anonimato per una sorta di paura
di esprimersi liberamente. Penso piuttosto che la sua invenzione miri a
stimolare anche altri a manifestare le proprie idee utilizzando
proprio PG. L'anonimato rende, se ci pensa un attimo, le idee ancora
più libere perché, non essendo collegabili ad una
persona, possono essere osservate senza filtri nella loro semplice
dimensione di concetti e posizioni.
Stiamo, ovviamente, parlando di idee e non di offese!
C'è un altro aspetto che andrebbe considerato ed è la
corrispondenza fra "pensiero ed azione". C'è sempre il rischio
che chi predica bene poi razzoli male. L'anonimato mette al riparo
dall'incoerenza e costringe, appunto, l'interlocutore a confrontarsi
non con l'uomo ma con un suo prodotto. Chi lo rifiuta
rigetta il prodotto e non il produttore. In politica, purtroppo, troppo
spesso avviene che si rifiuti a priori chi parla e si prescinda da quel
che dice.
La ringrazio per la sua lettera molto stimolante e profonda e le faccio i miei migliori auguri. (d.v.)