----- Original Message -----
From: Gianpiero Bruno Sticchi
To: dinovalente@galatina.it
Sent: Monday, June 01, 2009 1:33 PM
Subject: Costruire nuove abitudini


Volevo ringraziarLa per lo spazio che ha concesso alla mia ultima lettera e volevo complimentarmi per il titolo ad effetto che ha ideato, visto che è riuscito a suscitare un po' di curiosità e interesse.

Ringrazio i lettori del suo giornale che hanno preso parte alla discussione sui marciapiedi e dei conoscenti che hanno apprezzato la mia provocazione. Purtroppo in quella lettera ho dato un taglio un po' tecnico in certi tratti, e me ne scuso, perché avrei preferito una discussione aperta a tutti i cittadini, mentre quando ci si esprime con linguaggi specialistici, spesso si creano situazioni di imbarazzo e tante persone con buone idee si sentono eclusi dalla discussione. È vero che io sono un tecnico del settore, ma nelle presentazioni dei mie progetti mi capita spesso di sentire tante buone proposte da gente profana, che ha tanta sensibilità e intuito nel concepire soluzioni innovative, ma molto semplici nella loro realizzazione. Anche nelle chiacchere tra amici mi succede di carpire delle idee addirittura rivoluzionarie nei confronti della gestione della circolazione stradale a Galatina, che magari meriterebbero di un approfondimento da parte di tecnici, ma anche, e soprattutto da parte della cittadinanza interessata e dalla politica.
   Faccio un esempio: una sera di un po' di tempo fa, un amico dice "perché non si mette Corso D'Enghien a senso unico, in modo da recuperare spazio per la sosta e limitare l'accesso al centro storico?". In un primo momento ho immaginato gli effetti sulla circolazione catastrofici, poi ogni tanto ci ho ripensato e ho trovato invece degli spunti interessanti e dei vantaggi non trascurabili, come la semplificazione delle manovre in tutti gli incroci (non ci sarebbero più le svolte a sinistra che bloccano il traffico), la possibilità di utilizzare percorsi alternativi (ad esempio il prolungamento di Via De Gasperi), il miglioramento della qualitità della vita lungo quest'arteria stradale e la possibilità dell'inserimento di una pista ciclabile.
   Oggi un ciclista che percorre Corso D'Enghien corre molti rischi, visto lo spazio che c'è a disposizione in alcuni è addirittura stretto per le sole automobili, per non parlare dello spazio lasciato ai pedoni.
Nella mia esperienza ho trovato numerose situazioni in cui si sentiva paura dei cambiamenti e si creavano quindi forti resistenze nelle attuazioni di proposte progettuali che potevano cambiare gli usi e le abitudini dei residenti e degli utenti. Faccio l'esempio delle pedonalizzazioni di centri storici o di strade con prevalenza di spazi commerciali, dove i residenti e i titolari dei negozi, inizialmente decisamente contrari, col passare del tempo hanno visto importanti miglioramenti dei loro affari, oltre all'aumento del valore degli immobili. Le abitudini sono molto difficili da disarcionare, come ad esempio quella di arrivare col muso dell'automobile quasi dentro i negozi, a dispetto di qualsiasi articolo del codice della strada o del rispetto degli altri utenti della strada, ma con le dovute cautele, la partecipazione di tutti e l'informazione, si possono avere importanti risultati.
Spero che anche in questa lettera ci siano spunti per una discussione costruttiva.
Cordialmente
Gianpiero Sticchi

Via De Gasperi Corso D'Enghien


Gentile Gianpiero,
siamo noi a dover ringraziare Lei per il contributo di  idee che ci offre.
Il senso unico andrebbe limitato al solo Corso D' Enghien o esteso anche a Corso Giuseppina del Ponte e Via Mezio?  Su questa ipotesi mi sembra che, a suo tempo, avesse lavorato anche Zeffirino Rizzelli.
Non so che cosa prevede in merito il Piano traffico preparato alcuni anni fa dall'ingegnere Alberto De Pascalis e mai attuato.
Le sue riflessioni, ingegnere Sticchi,  mi sembrano molto interessanti. Ovviamente andrebbero inserite in una visione più ampia di tutta la viabilità galatinese.
Cominciare a pensarci è però un'ottima idea soprattutto per formare quell'opinione pubblica che i nostri politici sono troppo abituati a blandire piuttosto che ad indirizzare verso nuove visioni della Città.
Ricambio le sue cordialità. (d.v.)