----- Original Message -----
Sent: Wednesday, June 24, 2009 4:26 PM
Gentilissimo Dino,
alcune persone che di politica ne capiscono meno di me,
che già ne capisco poco, mi chiedevano chi avesse più a cuore le sorti della
città tra:
- coloro che con il proprio atteggiamento potrebbero
portare il paese a nuove elezioni, e quindi a nuove maggioranze magari con basi
più solide e omogenee.Che vedono ormai l'impossibilità di andare avanti in
un modo quasi patetico; che vedono in una ripartenza politica la
sola possibilità di evitare al paese, una lenta e progressiva agonia oltre ad un
inarrestabile declino.
Oppure:
- coloro che hanno firmato l'appello rivolto al Sindaco in
cui gli chiedono di non dimettersi, e di continuare caparbiamente a cercare una
intesa politica diversa, su basi stabili e durature, su cose concrete che la
gente possa toccare con mano e senza urla, schiamazzi e fughe.
Caro Dino, io ho risposto che "secondo me hanno più a
cuore gli interessi del paese questi ultimi "e cioè i firmatari dell'accorato
appello in cui chiedono "continuità".
Però poi ho aggiunto ...."forse".....
Dovevo togliere quel "forse" o dovevo cambiare la
risposta?
Cordialmente.
PIERO D'ERRICO
Caro Piero,
"Ma già ora
è di andare: io, a morire; voi, a vivere. Chi di noi
andrà a stare meglio, occulto è a ognuno, salvoché
a Dio."
Così Socrate prima di
bere la cicuta. Quel dilemma non è mai stato sciolto. Ed anche
il tuo, caro Piero, è destinato ad avere lo stesso destino.(d.v.)