Cari PG e Dario Mar. e se sopra ci mettessimo il peperoncino ?

 

Gentile Direttore,
abbiamo ultimamente intrapreso una strada “culinaria” partendo dalle abitudini delle suocere con le quali tutti noi “ammogliati” abbiamo e che fare e che, da quanto leggo, sembra abbiano frequentato tutte la stessa “scuola della suocera tipo”.
Passando tra ricette, pasta al forno e “pampasciuni”  mi avventuro anche io in questo campo confessandovi sin da subito non che ho fumato (perché non l’ho mai fatto e farei spergiuro) ma che di cucina capisco ben poco.
In casa della mia di suocera non manca mai una spezia che vorrei porre all’attenzione generale.  E’ una spezia  che riesce ad infilarsi in moltissime pietanze e talvolta essere lei stessa una pietanza : il CAPSICUM meglio conosciuto come  peperoncino. Mi perdonerà per eventuali imprecisioni  l’ “ Accademia Italiana del peperoncino Onlus” (
http://www.peperoncino.org/old/) che della piantina ha fatto “cultura”  ma provo ad evidenziare alcune sue peculiarità.
L’origine del nome non è certa, c’è chi pensa derivi dal latino “capsa” (scatola) c’è invece chi lo fa derivare dal greco “kapto” (mordere) ma essendo noto che il peperoncino morde la lingua e il palato quando lo si assapora, del tutto arbitrariamente, propendo per la seconda opzione.
Al peperoncino sono riconosciuti benefici per la salute, tra gli altri:
- E’ un ottimo antidolorifico naturale: i recettori della bocca per attenuare il bruciore di cui è causa, manderebbero al cervello l’impulso per la produzione di endorfine, gli ormoni che    rendono sopportabile la sensazione di dolore
- Favorisce la digestione e cura la dispepsia gastrica
- Ultimo - ma non per importanza - il peperoncino è un ottimo afrodisiaco
Vantati i suoi pregi, come tutte le cose, se utilizzato in modo esagerato potrebbe avere delle controindicazioni, è nota la sua proprietà “irritativa” che è causa di  violenta lacrimazione sino al pianto insistente se lo si porta a contatto con gli occhi e può essere causa anche di un’ intenso bruciore alle labbra e della cavità orale al punto da inibire totalmente le papille gustative con il risultato di non riuscire più a distinguere il sapore di ciò che si deglutisce.
Sembrerebbe (ma non è certificato) che alcuni produttori locali abbiano ottenuto una nuova varietà il “CAPSICUM ORSINI”,
si dice sia altamente piccante ed al quale potrebbe essere associato sia il significato “capsa” (scatola) in quanto contenitore di molti semi che generalmente si associano in due gruppi uno piccolo (minoranza) e uno più grande (maggioranza) ma che nella nuova specie per chissà quale alchimia si sono miscelati formando un unico blocco ma anche “kapto” (mordere) in quanto l’unione dei due gruppi di semi sembra abbia un risultato altamente irritativo e si dice anche sia sufficiente una quantità modica per procurare le controindicazioni di cui sopra.

E qui mi raccordo alla “pasta al forno” di PG ed ai “pampasciuni” di Dario Mar. ponendomi una domanda :  un uso massiccio di  CAPSICUM ORSINI  che, ustionando certamente le nostre cavità orali, farebbe sparire il sapore “nnacitutu” di certe pietanze improponibili ed indigeste propinate a noi generi e nuore galatinesi da suocere improvvisate permetterebbe di deglutirle ed ancor più digerirle con meno disgusto e sofferenza ?  

Carl von Linné (biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi) ha scritto : « Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose. » (una citazione non la si nega a nessuno vero ?)

Con stima  Vito Tundo

3 luglio 2009


Gentile Vito, Ella parla ad un dipendente dal peperoncino. Non riesco quasi a mangiare senza il capsicum. Lo metto su ogni piatto. Non ho provato l'ultima varietà da Lei segnalata. Temo che mi risulterebbe indigesta. (d.v.)