Wednesday, July 08, 2009 11:06 AM
Subject: lettera di un artigiano riveduta ed ampliata

Caro Direttore, 

ho deciso di rivedere e ampliare una mia lettera gia scritta qualche tempo fa, per  spiegare la mia contrarietà verso tutti quelli che vogliono le dimissioni del Sindaco anche dopo gli ultimi eventi (ultimo consiglio comunale). Se arriveremo a dimissioni devono farlo tutti specialmente i segretari e gli attuali rappresentanti di partito sia di maggioranza che di minoranza. Fermatevi a pensare un po’ cosa succederà con le dimissioni del sindaco in questo momento? Blocco delle attività amministrative per almeno 1 anno e ½, comparti bloccati (EDILIZIA BLOCCATA), artigiani in fuga verso altra realtà  O IN CHIUSURA (e non torneranno indietro), commercianti già in difficoltà economica. 

RICORDA CHE SIAMO IN PIENO PERIODO DI CRISI E SE NON MANTIENE LA PRODUZIONE LOCALE  SIAMO PERSI. NON CREDETE ALLE NOTIZIE CHE SENTIAMO AI TG, CHE TUTTI STANZIANO SOLDI PER LA CRISI, VI POSSO ASSICURARE CHE LE ATTIVITA' PRODUTTIVE QUEI SOLDI E QUELLA RIPRESA (SIA NAZIONALE CHE REGIONALE) NON LI HANNO MAI VISTI, NE LI VEDRANNO. LE BANCHE HANNO TAGLIATO I VIVERI A TUTTI. 

Ora proviamo ad immaginare la crisi della piccola impresa (che abituata alla ristrettezza economica e ancora sta mantenendo qui da noi e  posso assicurare che ormai è questione di giorni) che manda a casa senza stipendio e cassa integrazione i sui dipendenti di Galatina (abbiamo già qualche esempio) che magari hanno stipulato un mutuo, hanno utilizzato il credito a consumo  e hanno moglie e bambini a carico. 

Bene, se lo avete immaginato ora ditemi dove  li manderemo a mangiare. Visto che qualcuno a livello nazionale  ha detto che nessuno rimarrà da solo. Vi invito ad affacciarvi alle parrocchie e vedere oggi chi va a chiedere un contributo per sopravvivere. E’ il ceto medio. Non li vedete perchè è gente che ha sempre lavorato e, al contrario dei “politici odierni”, hanno una dignità e si vergognano, ma esistono e sono in crescita. 

I  dipendenti non arrivano neanche alla terza settimana, prova ne sia i supermercati e gli ipermercati sono vuoti sino al 27 del mese, sono ricomparsi, all’interno dei negozi di quartiere, i libricini di credito per l’acquisto di prodotti alimentari di  prima necessità. 

Se ora a Galatina non si trova un accordo tra maggioranza e minoranza per superare la crisi si ferma anche il locale, la vita economica di Galatina morirà subito e con essa i suoi operatori e soprattutto i suoi addetti. Il piccolo imprenditore (serio) è come un padre di famiglia, che quando non c'è da mangiare, lui non mangia, ma dà da mangiare a moglie e figli (dipendenti e famiglie) finchè  ci  riesce (non scappa o dice arrangiatevi o mangerete fra un anno e mezzo). 

L'intero Consiglio Comunale di Galatina in questo momento  dovrebbe essere un piccolo imprenditore (serio) e far sopravvivere moglie e figli. Io sono un  umile ARTIGIANO con 1 moglie e 18 "figli voraci".  Stavo quasi per dimenticare ho solo 1 nonna ancora in vita per attingere dalla sua pensione insieme a 24 discendenti. Se ho torto convincimi  del contrario,  io mi fermo a confrontarmi e ad assumere le responsabilità sulla mia pelle (come tutti gli imprenditori seri) non su quella di altri come tutti i “politici di oggi”. 

Ringrazio Galatina Altra per l’impegno assunto nella vicenda  “depuratore” (almeno qualcosa si muove) ed invito tutti gli interessati a dare un’occhiata al documento allegato che testimonia come tutti gli addetti (datori di lavoro, istituzioni e sindacati dei lavoratori) evidenziano la crisi  economica in atto. Invito ancora istituzioni, associazioni, rappresentanti dei cittadini (di minoranza e di opposizione) ad indire una tavola rotonda per discutere del problema prima che sia troppo tardi (ultimamente alcuni miei colleghi hanno anticipato le ferie e non sanno se riapriranno in autunno).     

                                                                                                                                                                                                                                                                         Lettera firmata  


Gentile Artigiano con 18 "figli",

ho accolto volentieri la Sua richiesta di omettere il Suo nome per non metterLa più in difficoltà di quanto già non sia. Le tavole rotonde lasciano il tempo che trovano, soprattutto quando chi si siede intorno a certi tavoli non mantiene gli impegni che prende.

In questi tre anni di Amministrazione Antonica, ho conosciuto molti  personaggi  pronti, a parole, a spaccare il mondo ma tesi, nei fatti, alla sola ricerca del benessere per sé e per i propri parenti ed amici. Come si può pensare che chi non è stato in grado di realizzare alcunché prima di diventare Consigliere comunale o Assessore, improvvisamente e senza nessuna preparazione, diventi un mago della finanza ed uno stratega del progresso per il solo fatto di avere raccolto cento voti? Purtroppo l'umiltà non è di casa in via Umberto I.

Una possibilità si da a tutti. E' il bello della democrazia. Gli attuali occupanti di Palazzo Orsini, per lo più toccati dalla dea bendata, l'hanno avuta e la vanno, ogni giorno, sprecando. 

Non c'è più tempo per le chiacchiere. La sospensione degli Assessori (o dimissioni? non è chiaro) è un'invenzione assurda e fuori da ogni norma. Un Comune di trentamila abitanti non può andare avanti senza la Giunta. Il Sindaco  decida. Nomini i suoi Collaboratori o prenda atto che non è messo in grado di farlo. L'irresponsabilità, in politica come nella vita, non paga mai.

Ella, caro Artigiano, lo sa bene.  (d.v.)