19/08/2009
Caro Dino,
la solerzia degli operatori
ecologici ha nascosto ai più il risultato di una "Notte di festa" !!!
Sono
uno di quelli che ... tanti hanni fa ...ha raccolto ed "infilato il tabacco con
la "cuceddhrra" ... e che
ogni tanto insieme ai vicini di campagna ,
nonostante la stanchezza, ha suonato, cantato e ballato alla luce della luna
e dei "petroi"...... e davantii ad UN bicchier di
vino !!!
Ricordo come gli stenti ed il lavoro duro lasciavano il posto, in
quei momenti, alla gioia dello stare insieme, al gusto di ritrovarsi ,
all'allegria di una pizzica ed alla condivisone del ...poco !!!
Queste le
mie radici, la mia tradizione ....la mia Cultura !
Non ricordo fiumi di
vino ... o di birra ( ... e chi la vedeva !) .
Bere per il gusto di
ubriacarsi o sballarsi sino perfino a morire (un pensiero a quella giovane vita
spezzata tra gli ulivi di Diso) non rientravano nella logica di vita ......
nella speranza di futuro migliore da conquistarsi con i denti.
Parlo
oramai da vecchio babbione .....ma vedo poca "taranta" e tanto tanto "
commercio" ...
A che serve, allora, e a chi serve, mi chiedo, una "Notte" ...
nella quale non rivedo radici forti e robuste, tradizioni certe e
condivise, cultura anche musicale che si vuole modernizzare
e/o .... "contaminare" ?
Ma soprattutto, come specchio della nostra comunità, SERVE ???
Un
abbraccio.
Luciano . Caro Luciano, la tua domanda sulla Notte della
Taranta è un quesito che potrebbe applicarsi ad ogni sagra (vedi
il dibattito di questi giorni), ad ogni manifestazione, ad ogni festa
patronale. La mercificazione della memoria storica, dei sentimenti
profondi di noi bambini, dei bisogni dei nostri figli e dei nostri
nipoti sembra essere la cifra caratteristica degli anni che stiamo
vivendo. Qualcuno chiama il fenomeno "berlusconismo" ma sarebbe
estremamente riduttivo attribuire ad una sola persona, presa a modello
o capro espiatorio, scelte che sono inquietantemente collettive e come
tali sono cresciute. Hai letto che cosa scrive in merito, anche se da
un punto di vista diverso, Angelo Coluccia nei Dibattiti del
Dubbio? Ricambio il tuo abbraccio (d.v.)