-------- Messaggio Originale --------
Caro direttore,
sono
un medico che vive lontano dalla sua bella città natale. Sono basita a
proposito delle sale del Reparto di Rianimazione che sono state chiuse.
Volevo chiedere se l' AUSL ha reso
noto ai cittadini come procedere nelle situazioni di urgenza/
emergenza, questo per una trasparenza e un dovere legato alla tutela
della salute pubblica. Sono preoccupata perchè i miei familiari vivono
giù. Perchè non invitare la Direzione dell' AUSL di Lecce a dare
chiarimenti?
Chiedete un incontro pubblico, scrivete, insomma fatevi sentire. Queste decisioni non possono finire... "nei cassetti".
Spero in una sua risposta
Rosaria Franchi
Gentile Rosaria,
ci siamo fatti sentire in tutti i
modi. Del fatto da noi denunciato si sono occupati il Quotidiano di
Lecce e la Gazzetta del Mezzogiorno oltre che altri siti web. Si
attende il rientro dell'anestesista che era affetto da legionella e
l'assunzione a tempo determinato di una nuova unità medica. Alla
popolazione non sono state date particolari istruzioni. Ci si affida
alla professionalità dei sanitari del 118.
Al di là, comunque, della
particolare congiuntura dovuta alla carenza di anestesisti rimane il
serio problema di un ospedale che non riesce più a ritornare
agli standard di un tempo. Esclusi alcuni reparti di buon livello, con
dirigenti medici di chiara fama, i restanti navigano a vista senza
nocchieri e senza grandi mezzi.
Purtroppo la TIPO (Terapia Intensiva
Post Operatoria) non c'è ancora e tanto meno la rianimazione. Se
ne parla da anni ma nessuno prende in mano la situazione e decide.
Ovviamente non bastano le strutture e le macchine. Ci vogliono gli uomini! Per ora ci sarebbero solo i denari per creare il reparto di rianimazione ma nessuno è capace di spenderli.
Mancano i politici seri. Abbondano
i chiacchieroni che ricominciano a sproloquiare in vista delle prossime
elezioni regionali e comunali. Noi galatinesi dovremo stare molto
attenti.
Chi
vuole il voto deve dirci ciò che ha fatto. Non ci importa quello
che farà se fino ad ora non è stato capace di realizzare
nulla. (d.v.)