-------- Messaggio Originale --------
Gentile direttore,
ascoltando la registrazione del dibattito sulle ragioni della sconfitta
del PDL alle passate elezioni amministrative a Galatina mi sono venute
in mente alcune considerazioni, che vorrei condividere sul suo sito e
che riporto di seguito.
Non ritengo corretta l'interpretazione ideologica del voto, secondo cui
il ceto medio sceglierebbe candidati moderati e per vincere le elezioni
si dovrebbe conquistare il famigerato centro, utopia di qualche
sognatore minacciato da immaginarie bande di estremisti.
Anche la teoria dei due blocchi di centro-destra e centro-sinistra,
ognuno con propri affezionati elettori, è smentita pressoché ad ogni
turno elettorale da risultati che vedono susseguirsi, nei favori dei
cittadini, esponenti di una parte a quelli della parte avversa.
Gli stessi "moderati di centro" votanti per Coluccia diventerebbero
"estremisti di sinistra" due istanti dopo votando per Vendola, secondo
queste analisi un po' forzate.
Chi vota per un candidato lo fa perché ritiene che quella persona sia
piú adatta degli altri a risolvere i problemi che piú stanno a cuore
all'elettore, siano essi di equitá sociale o di ricerca di un posto di
lavoro, di vivibilitá delle periferie o di traffico.
Tra i candidati-sindaco ha vinto evidentemente chi è apparso piú
convincente degli altri nel farsi carico delle esigenze dei cittadini.
Cordiali saluti
Andrea Abate
Gentile Andrea,
la Sua tesi mi sembra la più
sostenibile. Altre analisi, pur apprezzabili per lo sforzo tecnico che
richiedono, sono senza "cuore". Non tengono cioè conto che chi
vota è un essere umano che tutti i giorni deve affrontare e
risolvere problemi. Chi analizza i flussi elettorali secondo arcaiche
classificazioni di destra, sinistra e centro dimostra la cecità
tipica di chi non si accorge dei cambiamenti del mondo e non è
mai pronto a mettere in discussione i propri punti di vista. Ricambio i
suoi saluti.(d.v.)