-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: Serata organizzata da Giovane Italia
Data: Sun, 06 Jun 2010 11:12:10 +0200
Da: @gmx.de>
A: dinovalente@galatina.it


Gentile direttore,

ascoltando la registrazione del dibattito sulle ragioni della sconfitta del PDL alle passate elezioni amministrative a Galatina mi sono venute in mente alcune considerazioni, che vorrei condividere sul suo sito e che riporto di seguito.

Non ritengo corretta l'interpretazione ideologica del voto, secondo cui il ceto medio sceglierebbe candidati moderati e per vincere le elezioni si dovrebbe conquistare il famigerato centro, utopia di qualche sognatore minacciato da immaginarie bande di estremisti.

Anche la teoria dei due blocchi di centro-destra e centro-sinistra, ognuno con propri affezionati elettori, è smentita pressoché ad ogni turno elettorale da risultati che vedono susseguirsi, nei favori dei cittadini, esponenti di una parte a quelli della parte avversa.

Gli stessi "moderati di centro" votanti per Coluccia diventerebbero "estremisti di sinistra" due istanti dopo votando per Vendola, secondo queste analisi un po' forzate.

Chi vota per un candidato lo fa perché ritiene che quella persona sia piú adatta degli altri a risolvere i problemi che piú stanno a cuore all'elettore, siano essi di equitá sociale o di ricerca di un posto di lavoro, di vivibilitá delle periferie o di traffico.

Tra i candidati-sindaco ha vinto evidentemente chi è apparso piú convincente degli altri nel farsi carico delle esigenze dei cittadini.

Cordiali saluti
Andrea Abate

Gentile Andrea,
la Sua tesi mi sembra la più sostenibile. Altre analisi, pur apprezzabili per lo sforzo tecnico che richiedono, sono senza "cuore". Non tengono cioè conto che chi vota è un essere umano che tutti i giorni deve affrontare e risolvere problemi. Chi analizza i flussi elettorali secondo arcaiche classificazioni di destra, sinistra e centro dimostra la cecità tipica di chi non si accorge dei cambiamenti del mondo e non è mai pronto a mettere in discussione i propri punti di vista. Ricambio i suoi saluti.(d.v.)