-------- Messaggio Originale --------
Caro professore Valente,
chi scrive è un ex alunno che ha avuto il piacere e l'onore di avere Lei quale
professore di Elettrotecnica ed Elettronica presso, l'allora, IPSIA di Galatina
nel 1994.
Mi chiamo Stefano Rizzo, vivo da 12 anni a Firenze........e spesso e
volentieri almeno un giorno "si" e uno "no" consulto il sito "galatina.it" .
Mi volevo congratulare con Lei per il modo essenziale, semplice e obiettivo
di fare notizia... racconta la cronaca, e tutto cio' che succede sul suolo
galatinese con impeccabile solerzia.
Mentre arricchivo il mio bagaglio culturale, tramite la visione dei filmati da
Lei prodotti, in un paio di volte mi sono imbattuto in un volto noto........
mio zio, Santino Beccarisi, il fornaio... Ebbene si!!! due sono stati i
flimati che in realtà mi hanno fatto battere "il cuore": il primo perchè raccontava
quando mio Zio preparò il pane che fu consumato da Pierantonio Colazzo ed il
secondo, solo in ordine di tempo, dove racconta "il pane dei poveri",
tipicamente utilizzato dai contadini e quindi dal mio Caro nonno (filmato
dell'11/06/2010).
Professore, La ringrazio per quei momenti di sana e imparziale pagina
mediatica che talvolta, oggigiorno, purtroppo non si racconta in maniera
distaccata, leale e reale.
Tengo a ringraziarLa per avermi, almeno per un istante, fatto vedere il volto
di uno Zio alquanto caro. Oggi, grazie ad internet , si può viaggiare ed aprire
"una finestra sul mondo" anche stando lontano dai cari..... eccellente mezzo
di comunicazione per chi si reca all'estero per "lavoro".
Non lo posso nascondere, ma a volte, e NON rare, mi reco presso i teatri operativi,
dove sono dislocati e non i contingenti Italiani dell'Esercito Italiano.
Grazie, a nome di tutti i militari che sono all'estero e comunque lontano dai
cari per lavoro, per farci vedere la nostra "terra Natia" ed ascoltare una voce
amica.
Un abbraccio a Lei e, se Le capita l'occasione, Lo porga a mio ZIO.
STEFANO RIZZO,
Firenze,13 giugno 2010
Caro Stefano,
sei tu ad avermi fatto commuovere. Noi insegnanti abbiamo il cuore tenero, lo sai.
Non devi essere tu a ringraziare me ma siamo tutti noi italiani, comodamente seduti
dietro alle nostre scrivanie o davanti ai nostri telivisori, a dover essere grati a voi per il
lavoro che fate e per come lo fate tenendo sempre alto l'onore (che parola desueta!)
della nostra terra.
Le tue parole mi "costringono" ad impegnarmi sempre di più nell'attività di miglioramento
di galatina.it. Ricambio di cuore il tuo abbraccio.(d.v.)
P.S. delle ore 23.01
Ho appena incontrato tuo zio Santino. Era con moglie e figlio nella Basilica di Santa Caterina
davanti alla statua di Sant'Antonio. Gli ho trasmesso il tuo virtuale abbraccio.
E' inutile dirti che è stato molto contento.