MIO PAPA’ TAGLIA IL FORMAGGIO

Cercavo alla TV qualcosa di leggero da guardare. Qualcosa che non facesse allontanare l’atmosfera di tranquillità mista a gioia che mi prende il venerdì sera al solo pensiero di non dover far nulla l’indomani e altrettanto il giorno dopo.
Un bambino cantava una canzone dei miei tempi “NEL BLU DIPINTO DI BLU”. La cantava come la può cantare un bambino. Non potevo far altro che arrendermi e restare almeno per la durata della canzone su quel programma. A me bastava sentire le note e la mia mente volava così indietro che facevo fatica a riportarla al posto giusto. Cantava una canzone che per la sua età apparteneva alla preistoria, ma andava avanti come un treno, a tratti atteggiandosi a “piccolo divo”. Rispose alle domande che il buon JERRY gli fece, con dolcezza, senza mai lasciar trasparire una pur minima emozione. Concluse tutte le sue risposte e sul finire guardando verso i suoi genitori seduti in prima fila e sicuramente più emozionati di lui, disse: “Mio papà taglia il formaggio”.
Rimasi a dir poco sbalordito, non sapevo se ridere o piangere. C’erano lustrini e paillettes, colori e luci, ma lui aveva solo il desiderio di dire a tutti, aveva voglia di gridare al mondo che “ SUO PAPA’ TAGLIA IL FORMAGGIO”. Una frase stupenda e straordinaria che racchiude l’essenza di quell’età.
Era sul palco, sotto riflettori e telecamere accese, in una serata preparata a lungo, che avrebbe ricordato per tutta la vita e che a rivederla dopo qualche anno l’avrebbe fatto ridere e piangere, ma restava affascinato da suo papà che tagliava il formaggio, dal lavoro del suo papà. Straordinariamente innamorato del mestiere e di suo papà.
A volte non ci accorgiamo di come vedono le cose gli occhi di un bimbo, a volte stupidamente non cogliamo l’essenza stessa dello sguardo attento di un bimbo. Non riuscii mai a spiegarmi il motivo vero per cui un gesto così fosse diventato tanto importante. Per capirlo bene, bisognava avere la sua stessa età. Ma io l’avevo superata da un bel po’.


Piero D'Errico

Caro Piero,
no, non l'hai superata da molto se riesci ancora ad emozionarti ascoltando un bambino che vuol bene al suo papà. (d.v.)