Egregio Sig.
Valente,
ci
consenta di dirle che, a nostro modo di vedere, lei rappresenta un
emblematico esempio di come la libertà di opinione, che com’è
noto costituisce un sacrosanto diritto di ogni cittadino in uno stato
democratico, possa svilirsi e degenerare in rozzezza, se non in
palese mancanza di rispetto verso il prossimo.
Col
sacro furore che di solito la anima nel difendere le sue tesi, lei si
arroga, sic et simpliciter, il diritto di accusare gli altri
di incoerenza e, ancora peggio, di far loro i conti in tasca, non si
sa bene in base a quali sue presuntive “informazioni”.
Ciò
avviene, ad esempio, quando nella sua risposta al signor Beccarisi,
pubblicata su Galatina.it il 16-10-10, sull’argomento “chiusura
del centro storico”, si lascia andare a banalissime considerazioni
trite e ritrite sulle abitudini dei cittadini di parcheggiare nelle
immediate vicinanze dei negozi, trascurando il particolare, quanto
mai essenziale, della cronica penuria di parcheggi in prossimità di
tale centro e quindi dell’assoluta inadeguatezza rispetto alle
esigenze dell’utenza.
Tuttavia,
non contento, lei ironizza su chi, pur firmando appelli contro l’uso
del Cdr da parte di Colacem, circola in fuoriserie o (UDITE,
UDITE!!!) soggiace al vizio del fumo, tralasciando il fatto che,
anche stavolta, c’è chi, come lei per l’appunto, viaggia in auto
ecologica ma sostiene a spada tratta l’uso del Cdr. Senza tener
conto, inoltre, del cattivo gusto che lei ha di esprimersi su un
argomento riguardo al quale sarebbe preferibile tacere, in quanto
viziato da un suo personale conflitto d’interessi (d’altronde
pubblicamente ammesso).
Ma non
è tutto. Lei, signor Valente, giunge, perfino, a consigliare al
signor Beccarisi di informarsi presso la pasticceria Ascalone o le
due librerie di via Vitt Emanuele se i loro affari sono di fatto
calati, in conseguenza della temporanea chiusura al traffico per i
lavori di manutenzione del basolato.
Ma
perché, innanzitutto, non lo fa lei stesso, signor Valente? Perché
non ha la premura di documentarsi, prima di occuparsi indebitamente
delle attività degli altri sulla base di sue ipotetiche congetture?
Chi le dà il diritto di mettere il naso negli affari altrui,
quando gli altri si guardano bene dal metterlo nei suoi?
In
conclusione, signor Valente, considerando con quale passione lei
patrocina certe cause, vorremmo consigliarle di stilare un articolato
programma amministrativo e di presentare la sua candidatura a sindaco
di Galatina nella prossima consultazione elettorale.
Galatina,
19-10-10
Distinti
saluti
I
commercianti di via Vitt. Emanuele
Ascalone
Andrea- Pasticceria Ascalone
Bianco
Fabio- Cose Preziose
Calò
Tommaso - Libreria La Musa
Greco
Katia – MK Abbigliamento
Palmisano
Flavio- Merceria Scarpa
Stifanelli
Salvatore - Cap
Gentili Fabio, Katia, Flavio e Salvatore
consentitemi, innanzi tutto, di
scusarmi con Andrea e Tommaso per averli tirati in ballo
senza prima averli interpellati.
Caro Andrea, spero che la nostra pluridecennale amicizia ti
consenta di perdonare un mio errore.
Caro Tommaso, non ci conosciamo da molto tempo ma nelle rare
occasioni in cui abbiamo potuto scambiarci qualche opinione, anche su
galatina.it, non mi è mai sembrato di avere urtato la tua sensibilità
come in questa occasione. Mi dolgo per averlo, involontariamente, fatto.
Il mio, lo
ammetto, è stato un ragionamento induttivo basato su un solo
colloquio con un vostro collega e sull'osservazione del discreto numero
di persone che in questi giorni sta percorrendo a piedi via Vittorio
Emanuele.
Tenterò di riparare al
mio sbaglio con gli strumenti che ho a disposizione.
"Chi non riesce a demolire un ragionamento,
tenta di abbattere il ragionatore", affermava il poeta Paul Eluard. Vi invito a rileggere
la vostra lettera e, poi, con la schiettezza che sembra
contraddistinguervi, dirmi se non è scritta proprio con questo fine.
Sostenere che Dino
Valente è superficiale, arrogante, presuntuoso e, per giunta, conosce i
proprietari della Colacem non serve a dimostrare che il centro antico
deve essere percorso ogni giorno da centinaia di auto che lo stanno
distruggendo.
E' la stessa tecnica che
frate Ettore, con l'eleganza
che lo contraddistingue, ha usato per dimostrare che il Cdr non va
bruciato nel forno di Colacem. "Come osa parlare di Combustibile dai
rifiuti questo Dino Valente che si è abbassato i pantaloni davanti al
Sindaco di Coccaglio?" - ha, più o meno, detto in piazza Alighieri il
discepolo di Francesco d'Assisi.
E' vero. Nessuno avrebbe
il diritto di intromettersi negli affari degli altri se, però, gli
altri, per difendere legittamente i propri sacrosanti interessi, non
tentassero di imporre all'intera città scelte che la porteranno
all'autodistruzione.
Sono monotono. Uso
sempre gli stessi argomenti triti e ritriti. Come darvi torto? E' un
difetto politico che caratterizza i radicali. Agiscono come una goccia
e, prima o poi, riescono a scavare la roccia.
Propormi come Sindaco?
Da candidato consigliere, quattro anni fa, portai a casa 69 voti. Non
mi sembra una base elettorale su cui puntare. Vi ringrazio, comunque,
per il consiglio.
Un caro saluto. (d.v.)