Sta sbagliando solo
Sansò ?
Galatina, 16-07-2009 -
ll braccio di ferro tra Davide e Golia continua. Scegliete voi chi tra il
sindaco Antonica e l’assessore Sansò può rappresentare meglio l’uno o l’altro
personaggio biblico.
Fate attenzione che la
scelta è molto importante perché come ben sapete tra i due vi fu un
vincitore.
In ogni caso qualunque
dei due ne uscisse vincitore questa brutta pagina è stata ormai scritta e
nessuno potrà più cancellare le gesta di “colui che fece il gran
rifiuto”.
E’ la prima volta, a
mia memoria, nella storiografia amministrativa di Galatina, che si verifica un
fatto del genere che ha, di primo acchitto, dell’incredibile pensando che i
componenti dell’esecutivo sono persone di fiducia nominate dal sindaco e che
egli stesso può in qualsiasi momento rimuoverle dall’ incarico.
Forse è su questo
punto, però, che dobbiamo fermarci e riflettere un po’ : revocare
l’incarico.
Prescindendo dalle
simpatie o antipatie che ognuno di noi potesse avere nei confronti di
chicchessia e affidandoci a riflessioni di natura prettamente politica bisogna
evidenziare che il sindaco non aveva revocato nessun incarico ai componenti
della sua Giunta, aveva soltanto chiesto che gli fossero consegnate in bianco le
dimissioni di tutti gli assessori per poi procedere etc….
Chiaro, anche, che ad
un invito si possa anche opporre un rifiuto e chiedere in alternativa (è un suo
diritto) che vi sia una revoca con motivazione
politica.
Visto con gli occhi
dell’ etica politica non è chiaramente il massimo un comportamento di tal
genere, che trova però, a mio giudizio, una sua valida giustificazione se lo si
inquadra in ottica politico- pragmatistica.
La chiara volontà del
sindaco, nel chiedere le dimissioni della Giunta, era una non velata volontà di
procedere a un suo azzeramento e poi, alla luce dei mutamenti verificatosi nello
scacchiere della maggioranza, procedere alla ricomposizione dell’esecutivo con
nuove nomine.
Non credo, però, che
questo modus operandi possa essere il massimo della correttezza politica nei
confronti dei vari partiti e gruppi che a Palazzo Orsini compongono o
comporranno la nuova maggioranza.
Se si fosse voluto
procedere ad un azzeramento avrebbe dovuto essere un azzeramento totale, non
doveva investire solo e soltanto l’esecutivo, ma anche tutti gli altri incarichi
che l’ex maggioranza precedentemente aveva conferito e mi riferisco alla
Presidenza del Consiglio, alla presidenza della CSA ed ai componenti del suo
consiglio di amministrazione, ai presidenti delle commissioni comunali, insomma
tutti gli incarichi di natura politica conferiti precedentemente e poi
procedere ad una nuova redistribuzione degli
stessi.
Inutile nasconderci che
alcuni partiti sono sopravalutati in termini di incarichi rispetto a quanto
esprimono numericamente, altri ancora mantengono presidenze politicamente
prestigiose e ciò pone i loro partiti in condizioni di maggior favore di
partenza rispetto ad altre forze politiche.
Oltretutto per quanto
detto prima ed anche principalmente perché si è in piena crisi politica ha
meravigliato che si sia proceduto alla nomina del presidente della Fiera con la
motivazione, mi è stato spiegato, che trattavasi di accordi già presi in
precedenza.
Ma di grazia come si fa
a parlare di accordi presi in precedenza quando ciò che è successo in precedenza
è stato messo in minoranza da una crisi politica?
Allora si capisce bene
come non si tratti di azzeramento, perché azzeramento come detto significa ben
altra cosa ed è per questo motivo che se politicamente trovo disdicevole il
comportamento dell’assessore Sansò, pragmatisticamente lo comprendo ed in parte
giustifico.
Restano in ogni caso
l’istituto della revoca , mentre scrivo mi è sembrato di capire che il sindaco
stia per utilizzarlo o lo abbia utilizzato di già.
Resto curioso di conoscere le motivizioni politiche a supporto di tale atto il quale spero vivamente produca le sue conseguenze solo in ambito politico e solo nello stesso, con buona ragionevolezza di tutti, abbia il suo epilogo.
Pietro Zurico