Caro Dino,
è da molto tempo che rifletto sull'opportunità di
svolgere alcune riflessioni in merito all'attuale situazione politica ed alle
vicende che alla stessa hanno condotto. Remore dovute in parte alla mia distanza
da Galatina che mi ha costretto a conoscere delle vicissitudini galatinesi solo
attraverso i comunicati stampa via via susseguitisi nel tempo.
Tuttavia
ho deciso di rompere gli indugi per offrire alcune mie riflessioni in merito
alla sfiducia al Sindaco Antonica ed agli scenari futuri che si aprono, anche
considerando la particolare importanza che gli stessi avranno per la nostra
città.
Quanto alla sfiducia sottoscritta dagli undici consiglieri
comunali, ciò che mi ha particolarmente colpito è stata l'assenza di
dichiarazioni che chiarissero le reali ragioni politiche alla base di tale
scelta, circostanza questa ben documentata nel Tuo video che sulla base di
insussistenti ragioni giuridiche si vorrebbe oscurare.
Le uniche
dichiarazioni rilasciate hanno fatto esclusivamente perno sulla necessità di
porre termine a questa esperienza amministrativa e di ridare la parola agli
elettori.
Si tratta di un fine assolutamente lecito ma, in genere, scelte di
tale portata dovrebbero essere supportate da ragioni sostanziali che dovrebbero
essere esposte in maniera chiara ed esplicita; obbligo che forse avrebbe dovuto
riguardare soprattutto chi nella passata amministrazione era parte della
maggioranza.
Tuttavia niente di tutto ciò è accaduto e neppure dopo aver
riletto le dichiarazioni rese nei precedenti mesi da diversi esponenti della
maggioranza è facile comprendere le motivazioni che hanno portato ad un
progressivo dissolvimento dell'ampia maggioranza consiliare di cui godeva il
Sindaco.
Sicuramente avremo modo di ascoltare nei prossimi giorni le
differenti versioni che proverranno dalle distinte posizioni e le polemiche che
da esse deriveranno, ma un monito deve provenire dall'intera vicenda:
l'eccessiva personalizzazione della politica, anche figlia dell'indebolimento
dei partiti, rischia di ridurre il confronto ed il dibattito politico ad un
confronto tra singoli soggetti portatori di interessi diversi e particolari,
insuscettibili ad essere ricondotti nell'ambito di un più generale progetto che
riguardi la città ed il suo interesse generale.
Tutti hanno dichiarato che
il fine ultimo della loro azione altro non è stato che il bene della città.
Tuttavia, la percezione dei più è stata notevolmente diversa e le azioni di
numerosi esponenti politici sono sembrate, più che altro, dettate dalla
necessità di trovare sempre nuovi equilibri in una sorta di grande Risiko
politico.
Mi sembra che in ciò possa riassumersi la storia della passata
amministrazione Antonica dalla quale è necessario trarre un insegnamento che non
può essere ignorato nei prossimi mesi.
Ho letto diverse dichiarazioni di
esponenti politici che dichiarano la necessità di compiere scelte fortemente
innovative. Mi permetto di suggerire che la vera innovazione potrebbe consistere
nel compiere azioni che agli occhi di più possono apparire come ovvie: stabilire
un concreto programma che consenta di guidare la città e consentirLe di superare
le Sue difficoltà che sembrano aumentare e non diminuire ed individuare delle
persone che siano realmente determinate alla sua realizzazione, anche
indipendentemente dalle tradizionali posizioni politiche.
Sembrano le
parole di un qualsiasi comizio pronunciato in piazza ma, riflettendoci bene, se
tali ovvietà fossero state trasformate in fatti concreti probabilmente ad oggi
la situazione della nostra città sarebbe diversa.
Una sfida in vista delle
prossime elezioni amministrative non potrà dunque che essere quella di
individuare tutti quei soggetti che possano contribuire alla realizzazione di un
reale piano di governo, che trovi il suo carattere rivoluzionario non solo nelle
proposte ma anche e soprattutto nelle persone che si candidano alla sua
realizzazione.
Una sola persona, per quanto capace di attrarre consenso, non
è sufficiente da sola a governare una città complessa come Galatina ed ha
necessità di avere al suo fianco soggetti capaci e lungimiranti, in altre parole
di essere sostenuta da una classe dirigente.
Galatina ha necessità di
ritrovarsi dinanzi ad un progetto complessivo che possa coinvolgere i singoli
cittadini, gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti e ogni altra forza
economica e culturale; un progetto che deve essere realizzato da persone che
siano anzitutto capaci di porre rimedio alla generalizzata sfiducia nei
confronti delle classi dirigenti cittadine.
Mi auguro che quanto sinora
scritto possa costituire un piccolo contributo al futuro dibattito politico
galatinese, nella considerazione che è proprio dalla realizzazione delle cose
più ovvie e semplici che si deve partire per realizzare le costruzioni più
complesse.