I professionisti del no

    I professionisti del no!! Solo così possono chiamarsi coloro i quali approfittano per manifestare il loro dissenso strumentalizzato a prescindere.
   Ogni qualvolta si verifica una situazione di interesse pubblico, locale o nazionale che sia, sono pronti lì, come una bomba ad orologeria, sempre gli stessi, con i loro striscioni, slogan ad effetto, paladini dei diritti umani, in posa per le fotografie di rito e poi tutti a casa.
   Stiamo seguendo con febbrile interesse la vicenda "CDR Colacem" e sinceramente, leggendo i vari commenti sin quì riportati dai vari organi d'informazione, deduciamo con rammarico, purtroppo, che la disinformazione e l'allarmismo giornalistico stanno generando in noi cittadini (solo a quelli stupidi) una confusione tale da non sapere giudicare più chi ha ragione e chi ha torto.
   Perchè, invece di emettere sentenze incondizionate, non lasciamo che siano gli enti preposti a fornirci le dovute informazioni tecniche?
   Siamo un gruppo di operai di Galatina, quindi del sud, e, commentando la vicenda, abbiamo realizzato di essere stufi di assistere alle solite manifestazioni di protesta strumentali e politiche. Non come al nord, dove dimostrano di avere una cultura ed una mentalità lontana anni luce dalla nostra arretratezza comportamentale.
   Se, come vogliono farci credere, tutte quelle pseudo Associazioni Ambientaliste per la tutela dell'Ambiente e Territorio, affrontassero seriamente, a 360 gradi, le tematiche relative alla salute dei cittadini, dovrebbero manifestare anche contro la chiusura dei reparti ospedalieri,e non lo fanno, contro le liste d'attesa, e non lo fanno, contro le discariche a cielo aperto lungo le strade, e non lo fanno, contro la realizzazione di un termovalorizzatore in agro di Melpignano, feudo di Blasi, segretario regionale del PD, e non lo fanno, contro gli agricoltori che infestano le campagne di prodotti chimici, e non lo fanno, contro coloro che bruciano  ettari di alberi di ulivo secolari per fare posto alle distese di pannelli fotovoltaici, e non lo fanno, contro le esercitazioni a bassa quota degli aerei dell'aeroporto militare e non lo fanno, e contro tante altre mostruosità che regnano nell'indifferenza più totale di questi "Professionisti del no".
   In questi casi, la salute non ha valore? Non andrebbe difesa e tutelata come quella degli operai della Colacem o sono due tipi di salute diversi? Allora, care associazioni ambientaliste, prima di elencare undici buone ragioni per dire no all'inceneritore, come avete scritto sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, (per la verità ne abbiamo lette appena sei) fareste bene a mettervi la mano destra sulla coscienza e con quella sinistra cominciaste a sfogliare i documenti seri relativi al processo di trasformazione del coincenerimento del CDR nei cementifici (di tutta Italia e non solo Colacem) in maniera tale da non dire più tutte quelle stupidate che per vostra ignoranza, siete costretti a vomitare.
   Per fortuna  siete in pochi e, vi posso assicurare, non rappresentate proprio nessuno. Auguri. 

Un gruppo di operai di Galatina

16 settembre 2010