LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE. NOI GRIDIAMO…
21 Marzo. Napoli. Quattordicesima edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno contro tutte le mafie organizzata da Libera. Eravamo 150 mila. 150 mila “Impastati”. 150 mila incazzati per gridare NO alla mafia, per dire che non abbiamo paura, per dire che non ne possiamo più.
Eravamo tanti, tantissimi. Quando la testa del corteo era arrivata in Piazza del Plebiscito, la coda doveva ancora partire da Rotonda Diaz. Tante erano anche le bandiere dell’Unione degli Studenti, da anni impegnata nella campagna antimafia e che nell’occasione ha celebrato i suoi quindici anni di attività.
È stato un lungo abbraccio alla città Partenopea, da sempre vittima della criminalità organizzata. Studenti e associazioni, politici e familiari, meridionali ma anche settentrionali hanno camminato fianco a fianco. Assieme a loro altre 900 persone: le vittime di tutte le mafie i cui nomi sono stati scanditi durante tutto il corteo. Letti da Don Luigi Ciotti, da Roberto Saviano e da tutti quelli che non hanno paura di rientrare in quella “maledetta” lista.
Noi c’eravamo e, soprattutto, abbiamo potuto urlare che noi studenti i mafiosi non li vogliamo: dal camorrista al politico corrotto, da chi scambia un diritto per un favore a chi il favore lo riceve in cambio dell’omertà.
Chi è restato a casa, purtroppo, non ha potuto sentire le grida, la rabbia, la voglia di cambiare che ci bruciava dentro. Ancora una volta ha comandato il quarto potere. La televisione del “padrone”, i giornali hanno raccontato poco, pochissimo, quando invece quest’ennesima battaglia, fatta soprattutto dai giovani che guardano con paura al proprio futuro, meriterebbe la prima pagina e molta più visibilità. Ma si sa come vanno le cose in Italia. Allora se non ci danno lo spazio, conquistiamocelo noi.
C’è chi dice che “la mafia non esiste” (Salvatore Cuffaro), per noi invece “la mafia è una montagna di merda” (Peppino Impastato).
Il 21 marzo, quindi, non deve rimanere solo un giorno di commemorazione, ma l’inizio di una primavera che sappia eliminare definitivamente, con l’impegno di tutti, il rigore invernale dell’illegalità.
Antonio Caputo & Massimiliano Gira
UDS Galatina