Gent.mo Prof. Valente,
quasi 40 anni fa, un anziano insegnante
di francese del Ginnasio era noto
nell'ambiente scolastico per la sua
sordità e la vista debole. Però questi
handicap lo rendevano popolare tra
gli studenti: ricordo come un compagno più
sfacciato degli altri,
interrogato alla cattedra, con la massima scioltezza gli
raccontasse la
cronaca particolareggiata del derby Inter-Milan della domenica
precedente. E
il poveretto annuisse ad ogni passaggio, assorto dietro le spesse
lenti,
forse convinto di ascoltare la critica a "Les fleurs du mal" di
Baudelaire.
Ma non è per questo episodio che il vecchio insegnante è
nella mitologia del
"Pietro Colonna". Avendo egli maggiore dimestichezza
con la lingua francese che
con l'italiana, si tramanda che rispondesse così
all'ennesima richiesta di
usufruire delle toilette scolastiche: "Eschi lei e
non eschi più nessuno, se no
l'ora di francese si vota ad una sciuta e
venuta da cabinetto". Riporto
fedelmente la frase, ancora adesso motivo di
ilarità tra gli studenti di
allora, oggi stimati professionisti.
Quel
lontano professore, però, giganteggia per erudizione al confronto con
certi
suoi colleghi dei nostri giorni. Di episodi di crassa, enciclopedica
ignoranza, sono ricche le cronache scolastiche contemporanee e le pagine di
"Youtube". Che raccontano addirittura di alcuni insegnanti incapaci di
risolvere alla lavagna gli esercizi da loro stessi assegnati per un compito
in
classe....
Premesso che, per fortuna dei nostri figli, la maggioranza
dei docenti ha le
qualità professionali adatte al ruolo, sono curioso di
conoscere il parere di
un "addetto ai lavori" sul livello medio
dell'insegnamento italiano.
Con la consueta cordialità,
suo Pasquino
Galatino