----- Original Message -----
From: <pasquinogalatino@libero.it>
To: <dinovalente@galatina.it>
Sent: Saturday, March 14, 2009 9:35 AM

Gent.mo Prof. Valente,
Le confido: sono stato tentato di rivelarmi. Avrei così dimostrato che
Pasquino Galatino non è l'alter ego di DV (come maliziosamente ipotizza qualche
lettore) e, contemporaneamente, avrei appagato la mia vanità intellettuale. C'è
un uomo vero dietro questo "nom de plume", con umanissimi e fallaci sentimenti.
Però trovo giusto che PG rimanga senza una identità definita, assumendo quella
dei 30.000 Galatinesi e dando loro voce, grazie a Lei.  Anzi, Professore
carissimo, c'è un fatto nuovo: essendo Pasquino Galatino una mia creatura, ma
non di mia esclusiva proprietà, rinuncio al copyright; che da oggi ogni
Galatinese si senta autorizzato a scriverLe sotto questo pseudonimo. Sia
concessa facoltà di parola e critica da Galatina.it., come è sempre stato,
proprio ciò che gli attuali occupanti di Palazzo Orsini non ammettono, e lo
dimostra la recente querelle tra Direttore del Galatino Dott. Rossano Marra e
Segretaria del PD locale. A voce alta, ancorchè su questo muro virtuale, 30.000
Pasquini liberamente dicano se sono stufi o contenti di questa Amministrazione,
se la nostra Città in questi tre anni infelici ha progredito o si è immiserita
culturalmente ed economicamente.
Sed, de hoc satis: occuparsi del teatrino della politica locale e delle sue
inquietanti comparse, mi deprime, lo confesso.
Perciò mi piace, se Lei permette, suggerire altro argomento di riflessione.
Ad uno sguardo appena poco più attento di quello che noi Galatinesi concediamo
loro, i nostri magnifici palazzi barocchi, le pietre delle nostre costruzioni,
i simboli sulle Chiese, parlano con un linguaggio arcano e criptico solo in
apparenza, in realtà di luminosa chiarezza.
Ad esempio, osservavo lo stemma della nostra Città e cercavo di interpretarne
il messaggio simbolico.  La civetta è un uccello notturno, sveglia e attenta
nel momento in cui tutti dormono: forse vuole suggerirci un atteggiamento
vigile e critico proprio quando le circostanze congiurano ad addormentarci, ad
annebbiare la nostra vista. Le chiavi sottoposte alla civetta ci dicono che,
attraverso questo stato di coscienza, "apriamo" e ci riappropriamo della nostra
libertà di pensiero. La corona sulla civetta rivela chiaramente che questa
libertà ci rende padroni e "re" di noi stessi.
Io trovo quanto mai attuale questo messaggio: qualcuno a Palazzo Orsini si
illude di imbonirci mostrandoci un quadro idilliaco della nostra Galatina e dei
suoi Amministratori, ma questo qualcuno deve sapere che siamo tutti "svegli" e
coscienti, vediamo perfettamente bene anche in questa notte buia che dura da
tre anni, come fa la "cuccuvascia". E aspettiamo sereni l'alba ormai prossima.
Gradisca, caro Professore, devoti saluti.
Pasquino Galatino



La risposta di  (d.v.)