Gent.mo Prof. Valente,
castigat ridendo mores, diceva di sè
stesso Orazio. Anche a Pasquino
piacerebbe far riflettere e sorridere quei
pochi che lo leggono, "si parva
licet". L'obiettivo non è attirare intorno
alla sua modesta persona la
curiosità pur legittima dei lettori, ai quali lo
unisce, si spera, l'amore per
la Città. I moralismi, le lezioncine ex
cathedra col dito alzato, non sono
nelle sue corde: le lascia volentieri a
magistrati che si riciclano in
politica. Nè tantomeno PG aspira ad essere
il Fortebraccio di destra: adesso
che sono al governo locale queste Giovani
(?) Promesse della Sinistra, Pasquino
le bersaglia; farebbe lo stesso se
l'attuale opposizione governasse la Città,
amministrando male.
La
politica è l'arte del possibile, dei fatti concreti. E il primo atto di
questa compagine, è bene ricordarlo, è stato, la notte stessa delle
elezioni,
la simbolica presa di Palazzo Orsini (Sindaca in testa) da parte
di un manipolo
di esagitati con bandiere rosse e canti rivoluzionari: scena
degna del miglior
Fantozzi più che di Ejzenštejn. Evidentemente il latte
bolscevico, caro Dottor
Rossano Marra, era inacidito già allora.
A
seguire, le cronache raccontano (annoia ripeterlo) della "sistemazione" di
un Direttore Generale voluto dai maggiorenti di partito, figura dalle
incerte
quanto inutili attribuzioni, il cui emolumento annuo equivale forse
ad un paio
di strade riasfaltate al Rione Italia, tanto per dire. I
contribuenti
galatinesi, e le loro tasche, ringraziano
commossi.
Bollettini "sportivi" descrivono un incontro di boxe tra
assessori, versione
aggiornata del "dibattito democratico"; i resoconti
cittadini ci affidano poi
un elenco di brave persone, onesti professionisti,
che silenziosamente si
allontanano da questa compagnia, timorosi di veder
associati nome e reputazione
a rivoluzionari fuori tempo massimo.
Superfluo dire della progressiva emarginazione di questa Città, delle sue
Istituzioni, del suo Ospedale: i fatti sono sotto gli occhi di tutti e la
colpa, ancora una volta, è della fazione di riferimento di questa Giunta,
perchè è evidente che chi amministra Regione e Provincia considera Galatina
semplice ufficio di collocamento dei suoi uomini. Questo è un dato di fatto,
non un'opinione.
Infine, la vox populi attesta l'insofferenza crescente
verso l'azione del
Governo locale e la demagogia dei suoi membri, sentimenti
che rasentano la
repulsione fisica per taluni componenti del governo
Antonica. Basta un minimo
di sensibilità umana, prima che politica, per
accorgersene.
Se Pasquino racconta queste cose, e cerca di farlo con ironia,
non è per
avversione pregiudiziale verso una parte, è per la delusione
conseguente
all'illusione, ci si conceda il calembour. Ci avevano promesso
una politica
pulita, finiscono per azzuffarsi persino per l'attribuzione
dell'ultimo degli
incarichi. Dovevano rilanciare il centro storico, lo
ribattezzano centro
sociale. L'ultima, geniale "pensata": 24 nuove licenze
per bar ed affini che si
tradurranno in sarabande notturne di auto,
ubriachezza molesta, sporcizia
d'ogni tipo e natura. Si chieda testimonianza
agli abitanti del centro.
Insomma, per presunzione o incapacità, si continua
pervicacemente a sbagliare.
Tace Pasquino, per non tediare troppo, di altre
iniziative la cui logica
sembra essere quella di governare "contro" veri o
presunti "nemici" e non "per"
il bene collettivo, assecondando l'ala più
movimentista dell'esecutivo
cittadino. Ma non esclude di parlarne, qualora
gli si dia ancora l'opportunità
di farlo.
Con l'ultimo periodo della
precedente Amministrazione credevamo di aver
toccato il fondo per cattiva,
familistica gestione della res publica, e ci
sarebbe voluto ben poco per
farcelo dimenticare. Alquanto amareggiati,
constatiamo che si è riusciti a
far peggio.
Cordialmente Vostro
Pasquino Galatino