Amici cari, eccoVi una favoletta antica, senza alcuna attinenza
con la realtà.
Tanto tempo fa, nella ridente città di Kalè Athenai, in
un imprecisato
luogo della Magna Grecia, regnava la nobile Cassandra.
Sappiate che in quei
democratici paesi, era consuetudine eleggere il
principe o la principessa che
avrebbero governato la Polis per i cinque anni
successivi, scegliendolo tra le
opposte fazioni dei Rossi e dei Neri.
Avvenne che un condottiero della zona, Lorenzos da Riace, esponente
autorevole della parte dei Rossi, la stessa della fiera Cassandra,
disertasse
per andare a combattere per i Neri. La storia non dice il motivo
di questa
defezione, se per nobili ideali o vile denaro, ma il gesto spinse
la
suscettibile fanciulla a dedicare al traditore una dolente canzone dal
titolo
“Ritorno all’etica della politica”, accompagnando la voce acuta con
una ben
accordata cetra.
Mal gliene incolse: nell’ Agorà di Kalè Athenai,
all’ombra d’un ulivo (o
forse una quercia, Esopo non dice), si riunì
l’Areopago dei Venerabili
Sapienti. Il vecchio Pasquinos di bianco pelo,
ascoltati i saggi pareri di quei
vegliardi, chiamò al suo cospetto la
giovane regnante, e le disse con chiara
favella:
“O nobile Cassandra
dalla chioma corvina, la tua giovane età t’impedisce di
cogliere il pericolo
di rovinose cadute che insidia colui che s’avventura sullo
scivoloso terreno
dell’etica politica, senza disporre degli adatti coturni (...).
Questo ti
diciamo, perché sappiamo che hai (...) due guardie municipali della
vicina polis di Neritos, (...);
perché stai pagando ogni anno 120.000 dracme del
pubblico erario a (...) Sergios,
l’organizzatore delle “Notti di
Aracne”, le oscene feste dionisiache che alcun vantaggio recano a Kalè
Athenai;
perché hai (...) del prode Cassandro Vicerè di
Messapia, (...);
e ci è
noto infine che, (...) hai (...) la convenzione col Servizio Sanitario di Magna
Grecia per il tuo
laboratorio, o Nostra Signora delle Protesi.
Allora, in
nome di Zeus onnipotente e Atena la saggia, perché non taci, (...)
incauta giovane? ”
Così parlò il vecchio Pasquinos, di bianco pelo
ricoperto.
Gentile Pasquino, galatina.it non è un
blog ma un giornale quotidiano, registrato presso il Tribunale di
Lecce. Come tale deve sottostare a tutte le leggi sulla stampa.
Non può ma soprattutto non vuole diffamare
nessuno, neanche attraverso la satira. E' per questo che, alle
spiegazioni non provate di alcune scelte della mitologica Cassandra
questo poverodirettore, " bianco per antico pelo", ha preferito sostituire i puntini. Si
ricorda, mitico Pasquino, quali sono le regole e perché questa
testata ha accettato la sua collaborazione anonima? Nessuna accusa
gratuita, nessuna diffamazione ma solo idee su cui confrontarsi.
Anche perché, Ella ci insegna, che non sempre il principio
del "post hoc propter hoc" risulta giusto ed applicabile. Con un deferente saluto. (d.v.)