----- Original Message -----
From: Pasquino Galatino
To: dino valente
Sent: Saturday, May 30, 2009 11:58 PM

Gentilissimo Professore, cari Amici di Galatina.it,

l’osservazione della natura offre sempre nuovi motivi per pensare: anche nel più umile degli insetti c’è un’utilità che riporta alla meravigliosa logica del Creato.

Lo stercorario è un animaletto comune pure dalle nostre parti, ricordo bene d’averlo visto su qualche spiaggia jonica. Nell’antichità era venerato dagli Egizi come Scarabeo d’oro, legato in alcuni aspetti al culto del sole. Questo insetto coprofago ha, come definito in attributo, la singolare caratteristica di cibarsi delle deiezioni di altri animali, ma anche umane, confezionandole in sferette che trasporta rotolandole al suolo. Ne fa uso anche come deposito delle proprie uova. Possiamo concludere che questo suo poco profumato lavoro abbia una necessità nell’ordine naturale dell’ecosistema.

Alcuni comportamenti nel regno animale hanno curiose analogie con le vicende umane. Apertis verbis: succede a volte che qualche sedicente leader politico, in difficoltà nel proprio partito per incapacità personale e/o per pura e semplice mancanza d’idee, tenti con tutti i mezzi di risalire la china. Il modo migliore ed il più nobile sarebbe quello di criticare sui fatti, sulle azioni concrete, ed avanzare le proprie proposte, alternative a quelle degli avversari. Naturalmente per fare questo è necessario averle oppure essere in grado di elaborarle, le proposte.

C’è poi un metodo più breve e populistico, quello d’improvvisarsi Savonarola del XXI secolo ed attaccare sul piano morale il privato degli avversari: cibarsi politicamente delle altrui deiezioni, come fa lo scarabeo. E’ evidente che si tratta di furbizia, cioè intelligenza di cortissimo respiro. Stupidità, affermano alcuni. Perché la pallina maleodorante, trasportata in tana, ammorba l’aria ed avvelena l’ambiente.

Si rileva incidentalmente che tale agire è prassi antica di una ben precisa parte: la disinformacija appresa nell’URSS di Brezhnev la si applica efficacemente ancora oggi.

Si potrebbe obiettare con giusta ragione che può attuarsi questo comportamento deplorevole, solo in quanto ci sia un avversario che fornisce “materia di lavoro”. E’ vero infatti che ci si aspetterebbe da un homo publicus ultrasettantenne, che ricopra un ruolo di estrema importanza e visibilità nazionale ed internazionale, una morigeratezza di costumi ed una impeccabilità personale consone allo status ed all’anagrafe. Purtroppo non è così, Catone non abita dalle nostre parti da molto tempo. Invece è l'Italia del 2009 a somigliare tristemente al Basso Impero.

Per cui, Amici cari, seguiamo ancora una volta il suggerimento dell’indimenticato Indro Montanelli e “turiamoci il naso”. In tutti i sensi.

Vostro devoto

Pasquino Galatino


Gentile Pasquino,

ed, invece, no! Non bisogna turarsi il naso ed Ella, in effetti, non lo fa, altrimenti non sarebbe il Pasquino che è.

In verità, ho l'impressione che siano stati proprio i miasmi provenienti dal Palazzo ad averla spinta ad indossare la maschera della statua romana

per tentare di fustigare i costumi galatinesi. 

Quando si sente cattivo odore bisogna urlarlo ai quattro venti. Occorre entrare nel Palazzo trovare il marcio che puzza ed eliminarlo. Non si tratta di essere moralisti

ma di non venir meno ai propri principi morali anche in politica. 

Tutti noi cittadini abbiamo il diritto ed insieme il dovere di farlo. Noi siamo l'elettorato attivo. Quello che decide! 

Il 6 e 7 giugno faremo bene a ricordarcene, tenendo possibilmente le narici bene aperte!

Cari saluti. (d.v.)