----- Original Message -----
From: Pasquino Galatino
To: dino valente
Sent: Wednesday, June 10, 2009 12:17 AM

Gentilissimo Professor Valente, Carissimi Amici,

questo microcosmo che è la nostra Galatina rispecchia, amplificandoli, alcuni difetti nazionali: uno è l’individualismo esasperato. Lo si è constatato con rassegnata tristezza in occasione dell’ultima tornata elettorale quando, invece di concentrare i consensi su non più di 2 o 3 “forti” candidati Galatinesi, con la quasi certezza della loro elezione, si è disperso il voto su decine di egregi Signori e Signore Nessuno. Non so quanti di loro si siano davvero illusi di poter sedere a Palazzo dei Celestini, certamente pochi. Né quanti lo abbiano fatto per idealismo, immagino ancora pochissimi. Suppongo che la maggior parte abbia svuotato l’amaro calice con la pervicace volontà del tornaconto personale: magari Tizia per sistemare il figlio in Accademia Militare, forse Caio con lo scopo di ottenere l’avvicinamento della fidanzata insegnante in Lombardia, Sempronia probabilmente cercando l’agognata pensione d’invalidità per la mamma anziana. La logica vera però è stata quella del collettivo cupio dissolvi galatinese.

Risultato: neanche uno di noi rappresenterà la Città in consiglio provinciale, dovremo ancora una volta delegare i nostri interessi a qualche generoso forestiero…e nessuno degli speranzosi candidati per finta si illuda di ottenere i favori implorati al politico di turno.

Allora, quando dovrò immaginarmi uno dei 30000 Galatinesi, non penserò più a Pasquino, ma a quella sublime figura della moderna commedia dell’arte televisiva che è “il Tafazzi”: si, proprio quello che con irrazionale allegria, al suono di una canzoncina melensa, si colpisce ritmicamente a bottigliate sui….gioielli di famiglia.

Disillusamente Vostro

Pasquino Galatino


Gentile Pasquino,

il sistema elettorale delle Provinciali purtroppo tende ad accentuare l'individualismo galatinese. D'altra parte non si ricordano grandi risultati ottenuti da Consiglieri provinciali nostrani, inclusi gli ultimi due. Di Antonio Marra è scritta negli annali solo la ferma opposizione alla realizzazione della tangenziale-est che, invece, fu fortemente voluta dal movimento di popolo galatinese seguito alla tragica scomparsa di Gino Anchora e suggerita al Presidente Lorenzo Ria da Luigino Sergio. A Sandra Antonica va ascritto il merito di aver fatto venire a Galatina Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura, e di aver posto le premesse per il restauro della tela di San Paolo. L'attuale Sindaco riuscì ad ottenere a Parigi i complimenti dell'Unesco ed è sempre rimasto nel cuore di Pellegrino. Non tanto però da consentirgli di alzare il telefono e chiedergli di far sistemare velocemente la Galatina-Lecce.

Dovremo essere noi cittadini, dunque, a riprendere in mano la situazione. Gli eletti, dice la Costituzione, non hanno vincolo di mandato ma rappresentano tutto il Popolo. I trentasei che siederanno a Palazzo dei Celestini sappiano, fin da ora, che non daremo loro tregua. 

Saremo "cazzi larghi" ed individualisti ma abbiamo anche la testa dura.  I Tafazzi cominciano a scarseggiare fra i trentamila. Quei pochi che sono rimasti pensano di essere politici navigati e non si accorgono di essere semplici portatori di acqua.

Sempre più convinto a non mollare, Suo (d.v.)