----- Original Message -----
From: Pasquino Galatino
To: dino valente
Sent: Wednesday, July 22, 2009 7:36 PM

Gentilissimo Professore,

Ho avuto modo, se ben ricordo, di definirmi una mente bizzarra, e chiedo venia per l’inelegante vezzo dell’autocitazione. Molti curano il proprio aspetto fisico, anche in tarda età, con esercizi sfiancanti, ottenendo un aspetto tonico. Mi illudo di raggiungere lo stesso risultato con la mia sempre più tremula materia grigia, offrendole di continuo nuovi stimoli ed interessi. Che si tratti di consigliare i giovani destri, e si converrà con me che il termine suoni (non solo foneticamente) più armonioso di vecchi sinistri, che forse concerne l’infortunistica stradale più che la politica. Oppure che si condivida con i cari lettori de “il Galatino” una personalissima visione controcorrente della politica internazionale. O infine che si offra ad un’amica di Facebook un apprezzamento innocuo, tale che non possa ingenerare equivoci. Sono tutti stratagemmi, caro Professor Valente, volti a tenere in perfetta efficienza il datato hardware installato nella scatola cranica di PG. Insomma, devo divertire la mia mente spaziando a 360°. Però, a distanza di tempo, mi sento di condividere la critica mossa allora dal Dott. Nico Mauro, quando rimproverava allo scrivente un’eccessiva esposizione: forse dovrei tacere, riacquistando il low profile più consono ad un tranquillo vecchietto. Ci penserò, rinunciando alla vanità dell’inseguire un fatuo consenso virtuale.

La Sua ultima risposta alla mia pasquinata “nuziale” mi ha divertito molto, particolarmente nel punto in cui Ella mi definisce “faccia da escort”…Ho profanato il tempio della cultura laica, paragonando agli spregevoli gossip magazines l’intangibile “la Repubblica”: Bibbia, Torah e Corano del politicamente corretto e guida spirituale di chi a sinistra, in Italia, “possiede” la Verità Assoluta. Il Vostro Pasquino coccola e rimugina i suoi dubbi, e continua ostinatamente ad evitare le Sacre Scritture Scalfariane: il ribelle coltiva ancora il vizio di confezionare artigianalmente le sue opinioni, piuttosto che acquistarle già pronte nella comoda confezione tabloid in edicola.

Ma torniamo a noi. Se è concessa un’osservazione, il Suo garbato umorismo pecca, secondo i canoni correnti, di correttezza politica. Mi sarei aspettato la gratifica di un appellativo diverso: magari, mutuando le ipocrite delicatezze lessicali moderne che definiscono l’antico, amato spazzino quale operatore ecologico, sarebbe stato opportuno chiamarmi “faccia da operatrice sessuale”…Che ne dice? Non appare più acculturato ed up to date? Con buona pace delle oneste professioniste iscritte all’Albo dell’Antico Mestiere, alle quali va il mio deferente omaggio. Solo ideale, in quanto il galante Pasquino non ha mai dovuto contraccambiare vile denaro con un atto che è la più alta donazione di sé, per un essere umano, a parere di chi scrive. Aggiungo che potrei inorridire di me stesso come uomo al solo pensiero di favorire il turpe commercio cui tante poverine sono costrette.

Come vede, la stagione calda invita al discorso salottiero, disimpegnato. Però qualcosa va detto: se la crisi politica galatinese porta ai risultati concreti di questi giorni (s.p. 362, tangenziale, ecc.), beh, allora si continui così sino a scadenza naturale di mandato. Una Sindaca ed un solo Assessore (sed tamquam non esset) possono essere più efficienti di una giunta pletorica ed inconcludente, grazie anche al dinamismo del nuovo Presidente della Provincia.

Vostro, come sempre,

Pasquino Galatino



Gentile Pasquino,
non  ci faccia credere che al Suo (per autodefinizione e non verificata realtà)  anagraficamente datato hardware sia sfuggito il senso del mio attribuire al Suo celato volto le sembianze di Taide. Ella paragonava "la Repubblica" ad un noto giornale di gossip. Il gioco era facile date le dieci domande che il quotidiano ha rivolto al destro Presidente del Consiglio senza avere mai risposta. Il giornale fondato da Scalfari è uscito il 14 gennaio 1976, giorno del ventiquattresimo compleanno del sottoscritto. E' stato per anni il mio giornale. Ne posseggo alcune annate rilegate. L'ho abbandonato quando ne è diventato proprietario De Benedetti. Lo prendo qualche volta ma non sopporto la sua spocchia ed il suo snobbare, in maniera preconcetta, Marco Pannella ed i radicali. Non lo considero una Bibbia anche perché ne conosco una sola e la apro sempre con grande timore ogni volta sperando che riesca a spegnere i miei soverchianti dubbi  e faccia crescere la mia flebile fede.
La Sua eleganza mi tocca. E' evidente che Ella si è intellettualmente di-vertito (in senso letterale) del mio virtuale epiteto ma non lo ha molto gradito e me lo dice dandomi del politicamente scorretto. Potrei citarLe il nostro amato Guccini ("spiacere è il mio piacere") ma non oso tanto.
Abbiamo perso anche l'ultimo Assessore ma non disperiamo. Ci rimane il Sindaco. Ed il Direttore generale.
La saluto e Le auguro un buon bagno. (d.v.)