-------- Messaggio originale --------
Data: Tue, 14 Sep 2010 15:56:57 +0200
Mittente: Pasquino Galatino <pasquinogalatino@hotmail.it>
A: dino valente <dinovalente@galatina.it>


Professore carissimo,

da buon Galatinese ho seguito con attenzione la polemica sull’inceneritore. Le prime risposte che la Direzione Colacem fornisce alle Sue domande mi tranquillizzano, davvero.

Ciò premesso, mi piace ricordare che il Salento è, da millenni, terra d’accoglienza e d’inclusione, di genti e di culture: qui vennero Illiri e Greci, Romani e Bizantini, Normanni, Saraceni e Turchi (con qualche intemperanza, se ricordo bene, ad Otranto nel 1480…). Qui sbarcarono pure Spagnoli e Francesi; stemmo ottimamente con i Borbone, ma vennero i Piemontesi a razziare il razziabile, neh! Accogliemmo anche loro. Scese persino, coraggiosamente s’intende, un reuccio savoiardo in fuga da Roma occupata dai Tedeschi. Non ebbe a lamentarsi dell’educazione dei Salentini.

Perciò concludere che siamo gente ospitale non è da presuntuosi, ma solo una constatazione.

Allora perché non accogliere comodamente qui da noi anche un’agiata famiglia di industriali di Gubbio, al completo, all’ombra o nel raggio d’azione di una ciminiera di 100 metri d’altezza?

Con vivissima cordialità,

Pasquino Galatino


Gentile Pasquino,
la questione del co-incenerimento del CDR nel forno Colacem sta costringendo tutti a riflettere ed a studiare. Anche la storia. Cari saluti, Pasquino. (d.v.)