-------- Messaggio originale --------
Data: Sat, 25 Sep 2010 09:55:03 +0200
Mittente: Pasquino Galatino <pasquinogalatino@hotmail.it>
A: dino valente <dinovalente@galatina.it>


Dalle Epistole di Pasquino

 

Governava il villaggio Giovanni l’Alchimista, della tribù dei Nohiti, succeduto a Cassandra la Nobile succeduta a Giuseppe il Triplo. In quei giorni egli aveva comandato architetti ed operai ai lavori nella spianata del Tempio. Così è scritto.

Ed egli disse: “Vi avevo promesso fiori, ed ecco i fiori; panchine avevo comprato per voi, ora sedete sulle panchine presso il nostro Tempio Grande. Dove sostavano i carri dei bivaccanti empi ed ubriachi, regnano ordine e pulizia. La profezia di Cassandra la Nobile si è avverata”.

Vennero moltitudini di cittadini e forestieri sorridenti, videro che questa era cosa buona e cantarono a lui le lodi. Alleluja alleluja.

Giuseppe il Leguleio passava sul suo carro splendente, diretto alla locanda. E fermato Giovanni l’Alchimista, gli chiedeva con forza di spostare panchine e fioriere per sistemare comodamente il suo veicolo sfarzoso. Allora Giovanni: “Credi forse tu di essere superiore alle leggi e migliore di questi?” disse, indicando le genti accorse alla spianata del Tempio. Così dicono le fonti.

Sia lode in ogni tempo a chi rispetta le Leggi. Alleluja alleluja.


Dal seguito alle Epistole di Pasquino

Sul calar della notte si avventurò nella valle Luigi il Sotuttoditutto. Sul canuto capo il piumato cimiero di cavaliere della congregazione Artis et culturae juventus, egli sentenziò: "Non fiori ma opere di bene. Non ho mai visto di buon occhio chi mette ostacoli davanti al Tempio. Scaglierò i miei dardi puntuti contro chiunque mi si pari di fronte." Chiamò il suo fedele scrivano, Gianfranco il Maiquadro, e gli dettò il suo proclama:"Anatema. Anatema. Sia, in eterno, dannato chi dispose fioriere e panchine lì dove stazionavano i carri ed i buoi. Oportet che gli animali pascolino liberi mentre i loro padroni  mangiano e bevono entrando con le loro bighe fin dentro le locande. A niun pedone sia consentito attraversare indenne la piana!" E mentre egli così pontificava la città tutta tremava. (d.v.)