Doppio appuntamento per il parlamentare democratico a sostegno della candidata del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Lecce
Lunedì 11 maggio, doppio appuntamento per l’onorevole Pierluigi Bersani, già Ministro dell’Economia e Responsabile economico del Partito Democratico, a sostegno di Loredana Capone, candidata per il centrosinistra alla Presidenza della Provincia di Lecce.
Nel pomeriggio il parlamentare democratico ha partecipato all’incontro con gli imprenditori e le associazioni di categoria salentine sul tema “Il Salento e l’Italia oltre la crisi” illustrando le proposte del PD.
“Penso che ce la faremo, anche se abbiamo ancora un duro percorso da affrontare”, ha sottolineato Bersani. “Possiamo pensare che la crisi abbia toccato il fondo, immaginare e sperare che i segnali di ripresa, anche se lenta, arrivino al più presto. Ovviamente da questa fase il mondo ne uscirà cambiato: potremmo subire una fase inflazionistica, potremmo non avere la stessa qualità dei consumi; cambieranno inevitabilmente le condizioni del lavoro perché ogni paese dovrà riequilibrare il proprio mercato interno. Il problema”, ha proseguito il parlamentare “è come le classi dirigenti riusciranno a gestire ed affrontare la crisi. Sentiamo spesso dire dal Governo che la crisi è solo un fattore psicologico, ma in realtà a voler essere ottimisti, ci aspetta circa un anno fatto di conseguenze economiche da fronteggiare, preservando le attività produttive, quindi le imprese, e i processi di innovazione. Voglio sottolineare che non abbiamo mai avuto la possibilità di avere un serio confronto parlamentare sulla crisi. Non è stato possibile. Come invece lo è stato negli altri Paesi coinvolti nel dissesto finanziario. La manovra espansiva che volevamo proporre era reale, concreta articolata in un sistema di ammortizzazione, assegni di disoccupazione annuali, cantierizzazione locale. Per tutta risposta il Ministero del Tesoro prevede 5mld in meno da investire per lo sviluppo localizzato. Si stanno bruciando tutte le risorse destinate al Meridione per i prossimi 7 anni”, ha incalzato Bersani. “è una vergogna. Il mezzogiorno ha bisogno di essere rilanciato con una seria politica di investimenti e non di tagli. Abbiamo bisogno di esserci nel locale, come al Parlamento europeo. Ma una cosa la crisi ce l’ha insegnata”, ha concluso, “che non possono mancare gli elementi di fondo e cioè il lavoro, la produzione, un debito pubblico equilibrato e l’azione del welfare”.
In serata Bersani ha concluso, nella sala gremita dell’Hotel Tiziano di Lecce, l’incontro di presentazione della lista del Pd alle provinciali. Hanno partecipato, oltre alla candidata Loredana Capone, anche Salvatore Capone, segretario provinciale del Partito Democratico, Sandro Frisullo, vice presidente della Regione Puglia, Enzo Russo, assessore all’agricoltura della Regione Puglia, i consiglieri regionali Antonio Maniglio e Giuseppe Taurino, la parlamentare Teresa Bellanova e i candidati alle elezioni europee Cosimo Durante, Paolo De Castro ed Enzo Lavarra.
“Guardando le liste degli avversari”, ha esordito
Loredana Capone, “mi sono convinta che ci sia un problema di democrazia. È
possibile che nella lista la Puglia prima di tutto non ci sia una donna? Ed è
possibile che nel Popolo delle libertà ce ne sia solo una? Ed è possibile che
l’unica donna presente nella giunta comunale di Lecce sia stata cacciata? Non
che debba difendere Adriana Poli Bortone, che sa difendersi benissimo da sola,
ma credo che anche gli uomini si rendano conto che la democrazia funziona meglio
se è plurale. Con queste liste”, ha proseguito la candidata del
centrosinistra, “sicuramente il centrodestra non pone le basi per governare
questa provincia. Nello statuto almeno 1/3 dei componenti della giunta deve
essere composto da donne. Il centrodestra non credo stia rispettando quella
democrazia alla quale abbiamo tutti diritto”.
Subito dopo la candidata del centrosinistra ha offerto
alcuni spunti di riflessione sul futuro del Salento.
“Innanzitutto voglio sottolineare il nuovo ruolo della
provincia che abbiamo costruito e che continueremo a perseguire. In questi anni
abbiamo cercato di sostenere il nostro tessuto produttivo costruendo un Salento
orgoglioso di se stesso, che si valorizza attraverso l’Università, la ricerca, i
suoi talenti, la sua cultura, il suo splendido territorio. Un Salento che porta
avanti un proprio progetto e che non è costretto ad andare con il cappello in
mano a chiedere l’elemosina. Abbiamo costruito rapporti eccellenti con
Confindustria e con i sindacati. Le imprese sono fondamentali per lo sviluppo di
un territorio ma è altrettanto importante la tutela dei lavoratori. Noi in
provincia abbiamo stabilizzato tutti i nostri lavoratori precari e quelli
socialmente utili perché il lavoro non deve essere considerato un
favore”.
La vicepresidente ha poi sottolineato la “politica estera” della Provincia di Lecce attraverso la quale è riuscita ad attingere numerose risorse comunitarie. Loredana Capone ha poi attaccato il federalismo fiscale. “Bisognava partire da un federalismo istituzionale”, ha precisato Loredana Capone, “tagliando sigle ed aggregazioni di enti inutili. Le tre Ato pugliesi, tutte guidate dal centrodestra, non hanno certamente migliorato la situazione dei rifiuti, mentre noi cercavamo di spingere sulla raccolta differenziata. Noi”, ha proseguito la candidata, “siamo stati e saremo interventisti perché vogliamo dare a questo territorio sviluppo e lavoro e vogliamo trasformare il Salento in una delle zone più innovative d’Italia”.
La vicepresidente ha poi passato in rassegna alcune delle iniziative della Regione Puglia e della Provincia di Lecce in tema di Welfare e servizi sociali che “danno occupazione e migliorano la qualità della vita. Noi”, ha concluso “abbiamo le risorse e le competenze per costruire un progetto che faccia parlare di noi in Italia e nel mondo. Siamo già un punto di riferimento perché c’è una squadra composta dai salentini e salentine che sanno rimboccarsi le maniche, soprattutto in periodo di crisi, e lavorare”.