Svelato elemento chiave della superconduttività
Un gruppo di ricerca internazionale che vede protagonisti il
Cnr e la
Sapienza ha scoperto che anche i materiali superconduttori mostrano una
microstruttura frattale, proprio come quella presente in molte forme di
materia
vivente (rose, broccoli, felci). Lo studio, durato dieci anni, è stato
pubblicato
su Nature e promette di rivoluzionare
le tecnologie a nostra disposizione con applicazioni che andranno
dall’informatica ai trasporti all’energia
Nella perfetta e
affascinante
geometria dei frattali si nasconde un aspetto inedito della
superconduttività
nei materiali ideali per trasportare elettricità. A rivelarlo uno
studio
internazionale coordinato da Antonio Bianconi, dell’Università Sapienza
di
Roma, in collaborazione con Istituto di cristallografia del Consiglio
nazionale
delle ricerche (Ic-Cnr), London centre for nanotechnology (Lcn),
University
college London (Ucl) e European synchrotron radiation facility (Esrf).
“Grazie a un
innovativo
microscopio a raggi X sviluppato nei laboratori dell’Esrf, l’impianto
europeo
di radiazione di sincrotrone di Grenoble”, spiega Gaetano Campi,
ricercatore
dell’Istituto di cristallografia del Cnr e coautore dello studio,
“abbiamo
analizzato la struttura atomica di un cristallo di ossido di rame, in
cui la
superconduttività è ottenuta mediante l’aggiunta di una certa quantità
di atomi
di ossigeno, detti interstiziali,
capaci di muoversi nel materiale”.
“Con nostro grande
stupore”,
prosegue il ricercatore, “abbiamo scoperto che la disposizione di tali
atomi
cambia da punto a punto, assumendo forme a volte disordinate altre
ordinate, e
che i disegni ordinati corrispondono a dei frattali, figure geometriche
che si
ripetono nella struttura di una grande varietà di sistemi fisici, dal
genoma
umano al fiocco di neve, fino a rose o felci. Si tratta di un dato
sperimentale
significativo che nessuno si aspettava di trovare nella microstruttura
di un
materiale superconduttore”.
La sorpresa dei
ricercatori è aumentata
alla constatazione che i frattali presenti nel cristallo di ossido di
rame
giocano un ruolo fondamentale nel trasporto dell’elettricità. “Abbiamo
riscontrato
che la superconduttività”, aggiunge
Antonio
Bianconi, “oltre che dalla quantità, dipende anche dal modo con cui gli
atomi
di ossigeno interstiziali si organizzano nel materiale: in altre
parole, è
proprio la geometria disegnata dagli atomi di ossigeno interni alla
microstruttura
a condizionare la conduzione dell’elettricità. Nelle zone del cristallo
dove la
struttura è frattale, la superconduttività è favorita. Altro aspetto
rilevante
è che questa microstruttura può essere manipolata con semplici
trattamenti
termici per indurre una migliore conduzione elettrica”.
Lo studio, secondo i
ricercatori,
offrirà l’opportunità di realizzare prodotti tecnologici sempre più
raffinati.
“Questa scoperta”, conclude Bianconi, “è un passo importante verso la
costruzione di superconduttori a temperatura ambiente che favoriranno
ricadute
oggi impensabili per la tecnologia del secondo millennio: computer
quantistici
e treni superveloci (come il progetto Maglev, da Tokyo a Osaka in 40
minuti),
nuove reti di distribuzione elettrica senza perdita di energia (allo
stadio di
progetto in Cina) o centrali solari estese che dal deserto del Sahara
porterebbero energia in Europa. Traguardi che forse raggiungeremo nei
prossimi
venti anni”.
Roma, 8 settembre 2010