----- Original Message -----
From: <vergognainfinita@libero.it>
To: "sal.tarantino" <sal.tarantino@virgilio.it>; "dinovalente" <dinovalente@galatina.it>
Cc: "pasquinogalatino" <pasquinogalatino@hotmail.it>
Sent: Thursday, July 30, 2009 9:54 AM
Subject: a proposito di "vademecum"

Gent.mo Salvatore, Egr. Direttore,
leggo anche io con piacere la lettera di apprezzamento alla casuale e fortuita collaborazione/denuncia tra Pasquino Galatino e Vergogna Infinita.
Ho la fortuna di conoscere personalmente Pasquino, ed è nata questa simbiosi dopo la mia foto-denuncia per la quale, avrà potuto notare, si è scomodato con scarsi risultati un alto dirigente del comune che ha risposto precisando senza costrutto, (...)  che "loro" fanno il proprio dovere nel miglior modo possibile.
L'atteggiamento degli automobilisti galatinesi, da decenni abituati alla totale anarchia stradale, non è cambiato; le foto con cui potrei inondare il sito di galatina.it (ed altri siti pubblici) sono tali e tante che guardandole potrebbe inorridire persino Berlusconi (e ho detto tutto...), ma evito di spedirLe. La risposta dell'alto dirigente, come tante altre risposte di altri alti dirigenti e politici del passato e del presente "investiti del problema", scoraggia anche i più tenaci.
La realtà è che nulla deve cambiare perchè probabilmente nessuno lo vuole, pertanto le cattive abitudini saranno sempre di più ed il codice della strada niente di più che un libro di fumetti da conservare in libreria...
Ultimo esempio??? Corso Porta Luce è stato ultimamente oggetto di discussione tra comune e commercianti: a detta di questi ultimi i vigili urbani sarebbero degli "sceriffi" per il semplice motivo di far rispettare il divieto di sosta attuato nel tratto più stretto della strada, dopo il ripristino del doppio senso di marcia.
A tal uopo: ridere, o piangere?
In ogni cittadina che si rispetti un alto senso civico dei commercianti avrebbe incoraggiato il contrario, proposto magari l'abbellimento dell'arteria con conseguente chiusura  al traffico, in favore di uno sviluppo (magari dopo qualche mese di sofferenza) e di una bellezza "da salotto cittadino"...
La differenza sta proprio qui: grettezza contro idee e sviluppo, inciviltà contro civiltà e gusto del bello.
Quindi rassegnamoci, a Galatina avremo sempre: parcheggio selvaggio, segnali stradali ignorati, regole fai da te e "volemose bene" in favore di una incalzante morte cittadina annunciata e con sofferenze...
Se le capita, provi a visitare Specchia o Corigliano d'Otranto, paesi meno grandi di Galatina ma attenti al bello, e poi mi dia un parere.

Viva l'Italia!!
Vetgogna Infinita

Signor Vergogna Infinita,
mi dispiace ma non ci siamo. Ella può esprimere tutte le Sue opinioni in forma scritta ed attraverso le foto (a proposito c'è molta attesa per le nuove immagini!) ma non deve insultare nessuno. L'alto dirigente a cui Ella si riferisce è il capitano Domenico Angelelli (non è un dirigente comunale ma ha solo l'incarico di Comandante della Polizia Locale) che è persona squisita ed educata. Compie, per quello che consta al sottoscritto, in maniera egregia il suo dovere e sa, grazie all'esperienza maturata negli anni, applicare e far applicare dai suoi colleghi la legge. Lo fa "cum grano salis" ma senza mai venir meno al rigore a cui deve attenersi un pubblico ufficiale. L'astio che Ella manifesta nei suoi confronti mi sembra assolutamente fuori luogo.
Galatina.it chiederà a Guglielmo Stasi, Dirigente della Polizia Locale, di rendere pubblici i risultati delle attività dei Vigili nel corso del 2008 e, possibilmente, nel primo semestre di quest'anno. Probabilmente leggendo quei numeri si avrà una base obiettiva su cui appoggiare le critiche.
Le Sue considerazioni sui commercianti o i titolari di bar che sono disposti a tollerare il caos davanti al proprio locale pur di incassare 70 centesimi di euro sono pienamente condivisibili. Questa amministrazione avrebbe dovuto chiudere il Centro antico al traffico automobilistico. Non l'ha ancora fatto. Parafrasando Belli potremmo dire che "in tutt'altre faccende affaccendatia a questa roba è morta e sotterrata". (d.v.)